da Rassegna sindacale "Oggi dobbiamo fare i conti con novità importanti: flussi migratori, paura e diseguaglianze, aumenta la solitudine e cresce il razzismo. È in crisi la democrazia come sistema complesso, che riduce le iniquità attraverso la partecipazione collettiva". Così Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea, dal palco del congresso Cgil. "Si svuota la funzione del pubblico, sia per la globalizzazione sia per le privatizzazioni - ha proseguito -. Ciò che è avvenuto in edilizia è emblematico: i risultati del 4 marzo sono frutto di un processo di fondo, che pur rappresentando un terreno sbagliato è stato accolto da molti lavoratori e pensionati". "Dobbiamo ricostruire un campo politico progressista, nel rispetto della nostra autonomia -  a suo avviso -. Le contraddizioni del Paese sono anche le nostre contraddizioni: non basta ciò che abbiamo fatto, bisogna capire perché a fronte di grandi sforzi politici e di mobilitazione non sono arrivati risultati accettabili, o comunque percepiti come tali dai lavoratori". Nei posti di lavoro "la Cgil deve porsi come baluardo, insieme a Cisl e Uil, servono alleanze con le professionalità e tra centro e periferia. Dobbiamo esercitare una più ampia e rinnovata capacità di rappresentanza, riportando i lavoratori dalla paura alla solidarietà. La Cgil deve impegnarsi al massimo per un ambiente favorevole all'innovazione". Il segretario ha poi parlato della mobilitazione degli edili: "I lavoratori delle costruzioni saranno in piazza il 15 marzo a Roma, per lo sciopero generale unitario. Vogliamo un piano di rilancio per il settore, vogliamo portare a termine le infrastrutture, che non servono a noi ma a tutto il Paese". Il ruolo del contratto nazionale "resti il riferimento salariale", secondo Genovesi, e "qui è il contributo maggiore che possono dare le grandi categorie del privato per la riunificazione del mondo del lavoro".