La Repubblica, oggi (24 settembre), apre ancora sugli effetti del voto negli equilibri interni all’esecutivo: “Governo, il nuovo fronte è la riforma elettorale. Dopo la vittoria del Sì al referendum, subito rinviato l'esame della legge. Nel Pd torna la voglia di maggioritario, Grillo shock: meglio tirare a sorte i parlamentari”. Lo stesso fa la Stampa: “Conte: niente rimpasto, ora giù le tasse”. Il Corriere della Sera sceglie invece il pacchetto della Commissione Ue sulle migrazioni presentato ieri da Ursula Von der Leyen: “Migranti, solo un mini patto. L'Europa rivede il Trattato di Dublino. Italia insoddisfatta sulla ridistribuzione”. Stesso tema per il Manifesto: “Europa à la carte. Niente ricollocamenti obbligatori, rimpatri più facili ed esami sbrigativi delle richieste d’asilo”. Il Sole24Ore titola poi: “Germania, pronta la manovra. Nella legge di bilancio 96 miliardi di debito: metà destinato agli investimenti.” Il Messaggero punta invece sui conti italiani: “Manovra, c'è l'assegno unico. Nella riforma fiscale sgravi alle famiglie e taglio stabile del cuneo. Nodo risorse per gli autonomi”. Il Fatto quotidiano, infine, lancia una campagna per una nuova legge elettorale e la reintroduzione delle preferenze: “Ora vogliamo sceglierli noi”.

Interviste
Sul Sole24Ore, a pagina 9, Barbara Fiammeri intervista Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali: “Con i fondi del Recovery acceleriamo sull'Autonomia”. “Dobbiamo far tesoro del lavoro portato avanti in questi mesi sulla pandemia. Nonostante la tensione per la gravità della situazione, presidenti di Regione, sindaci, esperti e Governo hanno sempre collaborato, dobbiamo continuare a farlo”.  A pagina 3 del Corriere, invece, si può trovare l’intervista di  Francesca Basso a Ylva Johansson, commissaria Ue agli Affari interni con delega alla Migrazione che ha messo a punto con il vicepresidente Margaritis Schinas il nuovo Patto per la migrazione: “Nessuno sarà soddisfatto ma è la strada giusta. Vi aiuteremo sui salvataggi”, dice. E ancora: “La migrazione è una cosa normale, che ci sarà sempre. Il nostro compito è gestirla. Ci serve una migrazione legale. Non dobbiamo drammatizzare la politica migratoria”. Stessa intervista, ma a pagina 9 della Stampa, a firma di Marco Bresolin: “La commissaria Ue: vogliamo più rimpatri”. Carlo Laina del Manifesto sceglie invece di ascoltare su questo tema Pietro Bartolo, l'eurodeputato per 30 anni medico a Lampedusa, che boccia la proposta: “Così è inaccettabile. Sono deluso, amareggiato da quanto ho sentito. Quando Von der Leyen ha detto che avrebbe abolito il regolamento di Dublino mi aspettavo che sarebbero finalmente cominciati i ricollocamenti obbligatori, invece la solidarietà di cui si parla non è verso i migranti, bensì verso gli Stati membri”. 

La Repubblica sceglie poi di ascoltare, con Tonia Mastrobuoni, Wolfgang Ischinger, direttore della Conferenza di Monaco. A pagina 15  si legge: “Il nostro mondo si sta disintegrando, si sta de-occidentalizzando, e l'Europa deve trovare il modo di ricompattarsi, di diventare più assertiva sullo scacchiere globale. Ischinger accetta di parlare delle principali sfide globali dell'Ue. Senza fare sconti al suo principale partner, gli Stati Uniti. Le imminenti elezioni, avverte il grande esperto di geopolitica, potrebbero stravolgere definitivamente i futuri equilibri globali, a cominciare dalla Nato e dall'Onu”. Il Riformista continua ad analizzare il voto. A pagina 2 l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino risponde alle domande di Umberto De Giovannangeli: “Il Pd è più forte ora, metta al primo posto poveri e indifesi”. 

Editoriali e commenti 
Il fondo di Fabio Tamburini sul Sole24Ore oggi s’intitola “Clima anti-imprese. I danni di una cultura contro l’industria”. “Nel Paese sono largamente diffusi sentimenti anti industriali – si legge -. Con queste premesse non c'è da stupirsi di quanto emerge da episodi di cronaca sempre più frequenti. Prima le minacce al presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, poi quelle al presidente degli industriali di Bergamo Stefano Scaglia con un proiettile spedito per posta, gli attacchi agli imprenditori del marmo di Carrara e, ieri, il pacco bomba ricevuto dal presidente di Confindustria Brescia, Giuseppe Pasini. Il tutto mentre il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è bersaglio continuo e sistematico d'insulti e minacce sui social nerwork.” Sempre sul Sole ma a pagina 24, l’economista Leonardo Becchetti scrive “Economia virtuosa, non solo profitti”, definendo i confini di un “nuovo paradigma economico” che sta prendendo piede: “Lo abbiamo chiamato assieme ad alcuni colleghi ‘economia civile’, per sottolineare la forte componente civica, di partecipazione e di cittadinanza attiva che può e deve caratterizzare questa rivoluzione”. Antonio Polito del Corriere, invece, continua ad analizzare in prima pagina i risultati del Referendum: “E' possibile individuare nei comportamenti degli elettori in materia costituzionale una coerenza, un filo rosso, che può tonare utile a chi volesse ricominciare a tessere la tela dell'aggiornamento della Carta”. Sullo stesso quotidiano, a Pagina 32, Goffredo Buccini fa poi le pulci al nuovo Patto Ue su migranti: “Manca la visione d'un fenomeno epocale da affrontare con coraggio. Mezzo milione di sbarchi in Italia e appena tredicimila migranti ricollocati in Europa sono, dal nostro punto di vista, la sintesi di tutta l'ingiustizia patita negli ultimi cinque anni”. 

Francesco Grillo sul Messaggero scrive del Patto di stabilità e della “mossa tedesca che cambia le regole Ue”: “La proposta di bilancio presentata ieri al governo federale ratifica un aumento dell'indebitamento per il 2020 di 218 miliardi di euro dovuti quasi per intero ad un possente ammortizzatore sociale.”  Sempre sul Messaggero, ma a pagina 2, trova poi spazio un’analisi sulle stime della Ragioneria generale dello Stato: “Pensioni, crollo del Pil e Quota 100 fanno schizzare la spesa nel 2020”: “Il rigonfiamento della curva della spesa rispetto alle previsioni fatte meno di un anno fa – si legge - è piuttosto evidente. Dipende in larga parte dal fatto che il prodotto interno lordo, che è il denominatore della frazione, risulterà molto più basso di quanto si potesse immaginare”.

Sul Foglio, a pagina 3, Lorenzo Codogno della London School of Economics e Giancarlo Corsetti dell’Università di Cambridge, analizzano invece il Recovery Fund: “Questa volta potrebbe (e dovrebbe) essere diverso", dicono, "perché l'economia globale è in una situazione ideale per fare più spesa pubblica: recessione, moltiplicatori elevati, fondi europei, tassi bassi, politica monetaria espansiva. Ma per aumentare crescita e produttività nel medio periodo senza far saltare i conti, servono investimenti pubblici produttivi accompagnati da riforme”. Sempre al Recovery fund è dedicato anche l’editoriale di Stefano Feltri su Domani: “Basta convegni e cominciate a riparare i tubi dell'acqua”: “Il governo esce dal voto più stabile, di elezioni anticipate non se ne parla, la legislatura durerà fino al 2023. Sono le condizioni ideali per gestire in modo meditato e responsabile i fondi in arrivo dall'Unione europea, 209 miliardi che possono mettere le basi per una crescita duratura e sostenibile o alimentare i peggiori sprechi”. 

Sindacato, lavoro e welfare 
Andrea Rinaldi del Corriere della Sera, a pagina 37, dà notizia del fatto che alle Fca di Mirafiori e Grugliasco, rientrano 5 mila operai: “L’elettrico ricarica le batterie del Lingotto e mette la parola fine a 13 anni di ammortizzatori sociali nei suoi due stabilimenti di Torino.” La stessa notizia è riportata su Repubblica a pagina 22 da Diego Longhin: “Fca, con la 500 elettrica piena occupazione a Torino”: “Una scossa – si legge - che farà entrare in fabbrica nuovi apprendisti, ingegneri e addetti a tempo”. Luca Mazza di Avvenire torna invece sull’ex Ilva di Taranto a pagina 21: “Stefano Patuanelli assicura che entro la prossima settimana si arriverà alla definizione dell'assetto societario dell'acciaieria. E' una delle principali novità che emerge dal tavolo che si è svolto ieri al ministero dello Sviluppo economico con i sindacati”. Sullo stesso tema interviene il Manifesto con massimo Franchi: “Una convocazione al ministero in fretta e furia per evitare che gli operai di Taranto in sciopero salissero oggi a Roma e manifestassero davanti palazzo Chigi". "Senza la presenza dell'azienda -  però - Patuanelli non poteva andare oltre a promesse”. Giovanna Faggionato su Domani (pagina 2) scrive: “Per ottenere la convocazione a Roma, i lavoratori hanno bloccato gli ingressi delle merci ai 15 milioni di metri quadrati della città fabbrica, oggi scioperano per la mancanza di condizioni di sicurezza. La festa della campagna elettorale è finita, la crisi del gigante siderurgico è sempre più grave e la realtà secondo i sindacati deve riprendere il posto della fantasia”.

Aldo Bottini a pagina 31 del Sole, analizza invece gli effetti della proroga del Dl agosto sui contratti a termine: “La proroga è una carta che si può giocare una sola volta in un periodo di tempo predeterminato, ma non può che essere aggiuntiva alle normali facoltà riconosciute in via generale dalla normativa”. A pagina 11 del Fatto si dà inoltre notizia di un altro caso di maltrattamenti nelle campagne laziali: “Un lavoratore, da due anni alle dipendenze di una grossa azienda di Aprilia, a inizio settembre va a riscuotere il compenso concordato: 200 euro. Ma il datore lo incolpa di non aver fatto crescere bene le piante e gli dà 80 euro. II lavoratore insiste e riceve un pugno in testa”. 

 Gabriele De Stefani, a pagina 23 della Stampa, su occupa invece di smart working: “A quattro mesi dalla fine del lockdown, sei milioni di italiani sono ancora in smart working: due milioni 800 mila a tempo pieno, 3 milioni 200 mila alternano l'ufficio alla scrivania di casa”, si legge, “Il governo aprirà oggi il confronto con associazioni di categoria e sindacati, convocati dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per un primo vertice (a distanza)”. “Due le richieste chiave che Cgil, Cisl e Uil metteranno sul tavolo: il diritto alla disconnessione perché non si abusi della disponibilità del dipendente sempre a portata di pc e il ritorno alla contrattazione collettiva per garantire maggiori tutele.”

Da leggere su Collettiva gli articoli sullo sciopero nel legno-arredo, sui rischi che corrono i lavoratori della Metro C di Roma, e sulla crisi delle mense aziendali, pesantemente segnate dalle conseguenze della pandemia e dal perdurare dello smart working. 

Oggi, giovedì 24, e domani, venerdì 25 settembre, con l’Assemblea generale della Filt Cgil si avvia infine il percorso di celebrazione e di riflessione sui 40 anni della federazione dei trasporti della Cgil. L'assemblea generale sarà aperta dalla presentazione di una ricerca dell'Ufficio Studi e Ricerca della Filt sulle trasformazioni indotte dal Covid-19 sui trasporti.  A seguire la relazione del segretario generale Stefano Malorgio. Sarà possibile seguire tutte le iniziative, a partire dall’assemblea generale, su www.collettiva.it.

Agenda
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.