L’intervista a Moni Ovadia che guarda con sgomento alla guerra in corso nel cuore dell’Europa, la prossima mobilitazione nazionale per la pace in programma a Roma il 5 novembre, le piazze per la libertà delle donne iraniane: InFlai torna dopo diversi anni di silenzio con un primo numero che ragiona sull’attualità e offre nuove chiavi di lettura per interpretarla.

Immancabili le notizie dai territori, l’Osservatorio Placido Rizzotto - che a breve presenterà un nuovo rapporto su agromafie e caporalato, le campagne della federazione che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici dell’agroindustria della Cgil così come il suo impegno per la formazione. Costante il richiamo alle radici del sindacato alle quali InFlai dedicherà sempre una rubrica.

Si tratta di un ritorno di un notiziario che nasceva come allegato di Rassegna Sindacale, ma possiamo ben definirla una rinascita di uno strumento che, come spiega il segretario generale della Flai Cgil Giovanni Mininni nell’editoriale di apertura, ha un’ambizione: far tornare il lavoro “al centro della politica, del Paese e della società”. Un obiettivo che impone di “aprire spazi e creare strumenti per ridare la parola a chi lavora, per far sentire la nostra voce e per organizzarsi sempre di più”.

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