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Covid-19 ed elezioni negli Stati Uniti, questi i due temi che oggi (lunedì 9 novembre) occupano interamente le prime pagine dei principali quotidiani nazionali. “Biden chiama subito gli scienziati anti-Covid. Trump: guerra legale. Dubbi dei fedelissimi” titola il Corriere della Sera, e subito sotto “Regioni, il pasticcio dei dati. Salta l’incontro con il governo. A rischio Campania, Liguria, Abruzzo e Umbria”. Scelta simile per Repubblica: “La sfida di Biden, lotta al virus. Il presidente eletto subito al lavoro sulla transizione. Le priorità sono pandemia, recessione, clima e razzismo” è il titolo principale, mentre sotto c’è “Covid, cambio zona per 6 Regioni. Misiani: più deficit se necessario”.
“I medici: meglio chiudere tutto. Ospedali pieni, collasso rianimazioni in 15 giorni: allarme dell’Ordine. Ricciardi: è una tragedia” titola il Messaggero, la Stampa apre con “America, curiamo insieme le nostre ferite. Il presidente eletto Biden: non ci sono Stati blu o rossi, ma solo gli Stati Uniti. Trump: vie legali. Ma Melania lo spinge a lasciare”, mentre il Giornale lancia “Trump, Covid, governo: il giudizio di Berlusconi. Italia impreparata alla seconda ondata, serve unità”.
Sul Fatto Quotidiano si legge “4 Regioni verso l’arancione. Nuove regole taglia-ricoveri. Liguria, Toscana, Umbria e Campania ad alto rischio, Bolzano in lockdown”, Libero recita “L’infettivologo Bassetti: basta terrorismo. Quanti eccessi sul Covid. Il panico diffuso dalle istituzioni manda in tilt la sanità più dell’epidemia”. Infine, il Sole 24 Ore: “Il fondo perduto rincorre il virus: in campo 13 aiuti anti chiusure. Platea più larga: coperte le imprese coperte da nuove restrizioni. Sostegno su misura: per spettacoli, centri storici, fiere e ristorazione”
Le interviste
“Dopo Trump credo sia molto importante avere un presidente che sappia calmare gli animi. E poi penso che Kamala Harris sia fantastica”, racconta al Corriere della Sera lo scrittore David Leavitt, docente all’University of Florida. “Io abito in una contea blu (ndr. democratica) circondata da un mare rosso (ndr. repubblicano): noi abbiamo università, ospedali, compagnie tecnologiche, nelle loro ci sono quasi soltanto agricoltura e prigioni”, dice Leavitt, spiegando la differenza tra città democratiche e zone rurali repubblicane: “In quelle zone incontro uomini bianchi e arrabbiati, che soffrono psicologicamente e fisicamente, spesso dipendenti da oppioidi e alcol, che si sentono minacciati. Questo dolore ne alimenta la rabbia, l'insicurezza, la diffidenza verso gli ‘snob’ che studiano nelle università più prestigiose, o persino in quella della Florida, e governano il mondo”.
“Trump ha avuto un'enormità di voti in più rispetto all'elezione precedente. Significa che lui porta avanti qualcosa di profondo che sta dentro l'anima americana”, spiega l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, in una lunga intervista apparsa sulla Stampa: “La sua carta forte è stata, e resta, l'inquietudine della classe media e bianca americana sul suo futuro. Non solo tecnologie e globalizzazione che spiazzano la classe media, ma anche la prospettiva che i bambini non bianchi nelle scuole siano presto più di quelli bianchi”. Riguardo Biden, sottolinea che “nel suo discorso inaugurale è partito con l'Ecclesiaste, che nel terzo capitolo è bellissimo ed è sostanzialmente un invito alla saggezza nell'interpretare il tempo. C'è un tempo per vivere e uno per morire, c'è un tempo per strappare e uno per cucire, c'è un tempo per amare e uno per odiare”. Chi fa questo discorso, conclude Prodi, vuole “ricostruire una rete di alleanze dopo l'isolamento dell'America. Vedo Biden ri-firmare Parigi, lo vedo fare un viaggio in Europa entro pochi mesi e tentare di rendere meno sanguinosa la Brexit, per evitare che l'Irlanda torni ad essere un luogo di tensione”.
“Tra oggi e domani arriveranno i primi 211 mila bonifici del decreto Ristori Uno”. Antonio Misiani, vice ministro all’Economia, in un’intervista a Repubbica spiega che “i due decreti Ristori sono stati coperti rimanendo nell'ambito degli scostamenti di bilancio già autorizzati dal Parlamento. Quanto alla legge di Bilancio (…) seguirà il "doppio binario" già previsto: da una parte le risorse per l'emergenza - ammortizzatori sociali e aiuti per i settori più in crisi - dall'altra i progetti e le riforme per lo sviluppo sostenibile, portando gli investimenti pubblici ben al di là del 3 per cento del Pil”. Tornando ai ristori, Misiani rassicura categorie e partite Iva che temono l’’insufficienza delle risorse: “Abbiamo stanziato 340 milioni nel 2020 e 70 nel 2021 per eventuali riclassificazioni delle Regioni. A questi stanziamenti si aggiungono i 50 milioni nel 2020 già previsti per aggiungere eventuali altri codici Ateco e i 280 milioni nel 2021 per gli operatori nei centri commerciali e quelli delle produzioni industriali del comparto alimentari e bevande, per quali prevediamo un meccanismo di ristoro su domanda”.
Gli editoriali
“Prometto di essere un presidente che cercherà di unire invece che dividere. Che non divide in Stati rossi e Stati blu, ma che vede soltanto degli Stati Uniti. Prometto di impegnarmi con tutto il cuore per conquistare la fiducia di tutto il popolo, di tutti voi”. È iniziato con queste parole il “discorso della vittoria” pronunciato dal presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden a Wilmington, nel Delaware, riportato dalla Stampa. Il presidente ha detto di essere pronto ad “affrontare le grandi battaglie del nostro tempo: la battaglia per mettere sotto controllo il virus (…) per costruire la prosperità (…) per garantire cure mediche alle vostre famiglie (…) per la giustizia razziale, per sradicare il razzismo sistemico di questo Paese”. Ha poi rimarcato che “la cupa era della demonizzazione in America deve iniziare a finire, qui e ora. La storia americana è la storia di opportunità che crescono, lentamente ma continuamente. Troppi sogni sono stati abbandonati, per troppo tempo. Dobbiamo realizzare la promessa di un Paese per tutti, indipendentemente dalla razza, dall'etnia, dalla religione, dall'identità o dalle disabilità”.
“Il governo la scorsa estate non è mai andato in vacanza” nella gestione dell'emergenza da Covid 19 in Italia. A dirlo è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lettera inviata a Repubblica, in risposta a un'inchiesta del quotidiano: “Se davvero in estate avessimo mollato la presa, oggi non potremmo contare sul rafforzamento dei nostri strumenti di difesa e vivremmo già in pieno lockdown generalizzato”. Per il premier “non è corretto paragonare l'azione dell'esecutivo a quella delle cicale, che oziano e friniscono nella canicola”, ribadendo che anche in agosto è sempre stato “immerso nello studio dei vari dossier e nella soluzione dei vari problemi, avendo cura, insieme ai ministri competenti e ai vari esperti, che la piena ripresa delle varie attività sociali ed economiche avvenisse in piena sicurezza”. In conclusione, il capo dell’esecutivo afferma di “non cercare alibi: possiamo e dobbiamo fare di più. Ma non abbiamo mai tirato i remi in barca. Questo governo non ha la bacchetta magica, ma ha le maniche della camicia sempre ben arrotolate, da quando è iniziata la pandemia. Dobbiamo prendere atto che siamo alle prese con uno tsunami che sta scuotendo l'intera Europa mettendo in difficoltà tutti i Paesi”.
La Cgil
La Cgil “è preoccupata fortemente dal possibile clima di scontro sociale” creato dall'emergenza Covid, che si può evitare “solo se si producono cambiamenti veri”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenendo domenica 8 novembre su Rai3 alla trasmissione “Mezz'ora in più”. Per Landini, il tema è “come cambiare il modello di sviluppo sociale sbagliato che avevamo prima del Covid. Ora il punto è investire sulla sanità, sulla scuola, su un nuovo modello di sviluppo, non parlare solo di emergenza”. Progettare un nuovo modello significa “mettere al centro la persona e non il mercato, in un contesto in cui la politica deve tornare a svolgere un ruolo di indirizzo”. Per il leader sindacale “tra lavoro e imprese ci deve essere la stessa dignità, e se la politica non è in grado di assumere un ruolo centrale non controllerà più i processi”.
Nel corso della lunga intervista il segretario generale ha parlato anche dei rinnovi contrattuali. “Confindustria deve fare una scelta: il rinnovo dei contratti in questa fase, che vuol dire investire nel lavoro, è un punto decisivo. In questo senso mi auguro che avvenga”, ha affermato, ribadendo che “di fronte alla complessità che viviamo, è tempo di pensare insieme al futuro per combattere le diseguaglianze”. L’ultima battuta è stata per il voto americano: “Ha dimostrato una forte domanda di democrazia, dietro questa partecipazione c'è una domanda di cambiamento su temi come sanità, fisco, ambiente e creazione di lavoro. Siamo di fronte a cambiamento epocale”.
Dal 13 al 15 novembre appuntamento con “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, evento digitale promosso dalla Cgil e realizzato con la collaborazione e il supporto tecnico di Futuralab. Ispirato ai format televisivi e trasformazione delle annuali Giornate del lavoro della Confederazione, verrà trasmesso in diretta sulla piattaforma della Cgil, Collettiva, e distribuito ai principali media nazionali e internazionali. L'obiettivo è quello di coinvolgere in modo costruttivo gli attori politici, istituzionali e del mondo del lavoro, sociale e delle imprese, che avranno il compito di superare l'emergenza e riprogettare il Paese. Dallo studio centrale allestito al Teatro Brancaccio di Roma, si alterneranno tavoli istituzionali come quello con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, e tavoli tematici con studiosi, personalità ed esperti e collegamenti live per dare voce a lavoratori, dirigenti sindacali e rappresentanti delle aziende. Sarà dedicato uno spazio a tutte le categorie della Cgil, allo Spi, all'Inca e ai Caaf, e ai dibattiti parteciperà la segreteria confederale di Corso Italia.
La prima giornata, venerdì 13 novembre, sarà incentrata sullo scenario italiano e sul tema del lavoro. Dopo un collegamento con Lecce, sede delle ultime edizioni delle Giornate del lavoro, si discuterà di “Politiche del lavoro” con la direttrice dell'Istat Linda Laura Sabbadini. Il secondo tavolo, “Lo Stato e il nuovo lavoro”, vedrà la partecipazione di Olga Strieska Ilina (team leader dell'Ilo), Heidi Gardner (Ph.D. Harvard law school) e del giuslavorista Franco Focareta. Il terzo, “L'intervento dello Stato in economia”, avrà come ospiti l'economista Mariana Mazzucato, lo storico Giuseppe Berta, l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo e il segretario generale Cgil Maurizio Landini.
Sabato 14 novembre dedicato all’innovazione, di cui parleranno in un faccia a faccia il segretario generale della Cgil e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. I tavoli programmati saranno su “Tecnologia, ambiente, politiche industriali”, con Gianni Silvestrini (direttore scientifico Kyoto Club) e l’economista Mario Pianta; sulla “Rivoluzione tecnologica”, con Francesca Bria (presidente Fondo nazionale innovazione) e Fabrizio Barca (coordinatore Forum disuguaglianze e diversità); e sulla “Transizione demografica”, con il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e la sociologa Chiara Saraceno. A chiudere la giornata, l’incontro tra Landini, il cardinale Matteo Maria Zuppi e la filosofa Donatella Di Cesare.
Domenica 15 novembre si punterà l’obiettivo sull’Europa e sul tema dell’ambiente. Il segretario generale della Cgil si confronterà con il Commissario Ue per l’economia Paolo Gentiloni e con Enrico Letta. Seguirà il primo dibattito, “Ambiente e salute”, con l’epidemiologo e vicepresidente del Consiglio superiore di sanità Paolo Vineis, la co-presidente del Club of Rome Sandrine Dixon Décleve e Nerina Dirindin (docente di Economia pubblica del welfare e Scienza delle finanze dell’Università di Torino). Nel pomeriggio il tavolo “Ambiente e legalità”, cui parteciperanno il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna, il fondatore di Slow food Carlo Petrini.
Da segnalare su Collettiva, infine, il resoconto dell’incontro tra i leader sindacali Landini, Furlan e Proietti con il ministro della Salute Speranza sull’emergenza pandemica, l’intervento di Cristian Sesena (responsabile Area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil nazionale) sullo smart working, il commento di Sebastiano Calleri (responsabile nazionale Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro della Cgil nazionale) sugli ultimi dati Inail.
L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it