Tutte dedicate ai nuovi provvedimenti legati al Covid-19 le prime pagine dei principali quotidiani nazionali di oggi (martedì 10 novembre). “Altre 5 Regioni in zona arancione. I risultati del monitoraggio: stretta per Liguria, Toscana, Abruzzo, Umbria e Basilicata. Gli ospedali orami sono al limite” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “All’Italia 1,7 milioni di vaccini. Le prime dosi a gennaio. Incontro del ministro Speranza con la Pfizer, che annuncia: ‘Efficace al 90%’. Volano i mercati”.

“Stretta in cinque Regioni. Ma il vaccino è pronto” titola il Messaggero, la Stampa apre con “Il virus attacca altre cinque Regioni”, mentre il Giornale lancia “La Borsa archivia il Covid. Pfizer annuncia un vaccino entro l’anno: i mercati brindano”. Sul Fatto Quotidiano si legge “Tocca alla Campania. E il vaccino è più vicino. ‘Delucaland’ in bilico: oggi Speranza decide tra rossa e arancione. Pfizer: dosi già da fine anno”, Libero recita “L’ex presidente dei virologi europei assicura: Covid, la cura c’è già. Palù: in 48 ore gli anticorpi monoclonali fanno guarire i malati. Produciamoli in quantità”. Infine, il Sole 24 Ore: “Il vaccino Pfizer mette il turbo alle Borse. Piazza Affari vola del 5,43% e torna ai livelli di marzo. Wall Street ha sfiorato il 5%”.

Nelle prime pagine grande spazio viene ancora dato alle elezioni negli Stati Uniti. Il Manifesto dedica al voto Usa l’apertura: “Testacoda. Dopo la Corte Suprema, il Pentagono. Trump licenzia il capo della Difesa Mark Esper, che in estate aveva detto no all’idea di schierare l’esercito contro le proteste di Black Lives Matter”. Titoli importanti in tutti gli altri quotidiani: “Biden e Harris: ecco la squadra per battere il virus” (Corriere della Sera), “Covid, Biden vara la sua task force: Rischiamo altri 200 mila morti” (Repubblica), “L’esercito di Biden contro il Covid. E Trump decapita il Pentagono” (Messaggero), “La Ue accoglie Biden con i dazi: Ma siamo pronti a toglierli (Giornale).

Le interviste
“Bisogna agire con equilibrio, evitando soluzioni drastiche che, proprio a Natale, darebbero il colpo di grazia ai timidi segnali di ripresa dell'economia”. Per il vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe, intervistato dal Messaggero, bisogna “stare attenti a non soffocare l'economia che ha già tanto sofferto. Credo che il blocco di Natale vada evitato e che sia meglio procedere per strette progressive”. Stirpe ritiene che “questa estate, come è evidente, c’è stata molta superficialità, e non credo sia colpa del governo. In troppi hanno pensato che la crisi fosse alle spalle e il problema superato”. Per il vicepresidente di Confindustria “forse si poteva fare qualcosa di più a livello di prevenzione, c'è stata una sottovalutazione generale dei rischi, un allentamento dell’attenzione”.

Di tutt’altro avviso è Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo). “Bisogna chiudere tutto”, dice al Corriere della Sera: “Se continua così il Servizio sanitario nazionale non può farcela. Ogni posto letto dedicato al Covid viene tolto ai malati con altre patologie, volgarmente chiamate ordinari. Già adesso ci sono ritardi accumulati e migliaia di pazienti finiranno in coda”. Per Anelli “gli italiani non hanno capito che finire in zona gialla, dove le misure di mitigazione sono meno strette che nelle arancioni e rosse, non equivale a poter fare il comodo proprio. Le immagini dei centri storici affollati sono raccapriccianti. La gravità della situazione del nostro Paese non è stata compresa”. Il presidente della Fnomceo, in conclusione, prevede che “fra Natale e l'inizio del 2021 i casi di influenza si sommeranno a quelli di Covid e i pronto soccorso saranno pieni di persone con gli stessi sintomi e la paura di aver preso il coronavirus. Noi siamo ancora in tempo di evitare tutto questo con un lockdown esteso a tutta Italia, della durata di un mese. L'alternativa è che il servizio sanitario alzi bandiera bianca”.

“Il punto più importante è che non siamo più in caduta libera verso l'inferno. Ma saremo in grado di riprenderci? Sappiamo che il razzismo è un problema, ed evitare la discussione su questo non ci aiuterà a risolvere le questioni elettorali”. Inizia così l’intervista di Repubblica ad Alexandria Ocasio-Cortez, deputata alla Camera e “ala sinistra” del Partito democratico statunitense. “Abbiamo imparato che le politiche progressiste non danneggiano i candidati: tutti coloro che hanno co-sponsorizzato Medicare for All in un distretto in bilico hanno mantenuto il loro seggio. Anche co-sponsorizzare il Green New Deal non è stato una zavorra per il partito”, spiega l’esponente politico. Ocasio-Cortez si dichiara sorpresa della percentuale del sostegno dei bianchi per Trump: “Se continuiamo a perdere percentuali dell'elettorato bianco – conclude – permettendo nel frattempo a Facebook di radicalizzare sempre più elementi di questo elettorato, le persone e i giovani di colore non saranno sufficienti dal punto di vista numerico a contrastare tutto ciò. Ho bisogno che i miei colleghi capiscano che noi non siamo il nemico. Che la loro base non è il nemico. Se continueranno ad andare dietro alla cosa sbagliata, finiranno con il decretare la loro stessa obsolescenza”.

Gli editoriali
“Un segnale importante di cambiamento, un ulteriore motivo di speranza, di fiducia per tutte le donne del mondo”. Così la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, in una lettera al Messaggero, saluta l’elezione di Kamala Harris come vicepresidente degli Stati Uniti. “Una donna – spiega la leader sindacale – figlia di migranti, cresciuta in mezzo agli attivisti per i diritti civili, che racchiude nella sua esperienza politica e sociale l'America cosmopolita, il Paese dello ius soli e dell'accoglienza, una nazione multiculturale e multietnica che ha sempre indicato al resto del mondo i valori della democrazia, della libertà, dell'uguaglianza, della tolleranza”. Furlan evidenzia che “a causa della pandemia, le donne sono state le prime, anche nel nostro Paese, a ricadere nell'area della povertà, della precarietà, dell'emarginazione. Ecco perché abbiamo bisogno di politiche in grado di favorire l'occupazione femminile, la maternità, un migliore bilanciamento dei tempi di lavoro e di vita, la valorizzazione del lavoro agile e flessibile. Affermare, insomma, il diritto di tutte le donne ad avere le giuste opportunità di riscatto sociale, civile ed economico”.

La Cgil
“Futura: lavoro, ambiente, innovazione"
. Questo il titolo della tre giorni promossa dalla Cgil e realizzata con la collaborazione e il supporto tecnico di Futuralab. L'appuntamento si aprirà il 13 novembre con il confronto tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarà possibile seguire in diretta tutto l'evento su Collettiva.it.

Dal Teatro Brancaccio di Roma, dove sarà allestito lo studio centrale, si alterneranno tavoli istituzionali a tavoli tematici con studiosi, personalità ed esperti. Previsti anche collegamenti live per dare voce a lavoratori, dirigenti sindacali, rappresentanti delle aziende, e spazi dedicati alle categorie della Cgil, all’Inca e ai Caaf. L'obiettivo è quello di coinvolgere in modo costruttivo gli attori politici, istituzionali e del mondo del lavoro, sociale e delle imprese che avranno il compito di superare l'emergenza e riprogettare il Paese.

La prima giornata, venerdì 13 novembre, sarà incentrata sul tema del lavoro e prenderà il via, in mattinata, con il faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e il segretario generale della Cgil (nelle prossime ore verrà comunicato l'orario definitivo), mentre sabato 14 Landini si confronterà con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sull'innovazioneDomenica 15 novembre sguardo puntato su Europa e ambiente, e parteciperà il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni

Tra gli altri ospiti in programma, oltre alla segreteria confederale della Cgil, i segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Enrico Letta, l’economista Mariana Mazzucato, la team leader dell'Ilo Olga Strieska-Ilina, il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, la direttrice centrale dell’Istat Linda Laura Sabbadini, l’ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, e il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna.

Formazione per tutta la vita lavorativa, riforma degli ammortizzatori sociali, lotta alla precarietà, investimenti per creare nuovi posti di lavoro. Sono queste le priorità indicate dal segretario generale Cgil Maurizio Landini, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, in vista dell’incontro tra parti sociali e governo fissato per oggi. “Serve una riforma degli ammortizzatori in senso universale, che copra tutti e a cui tutti contribuiscano, che sani la frammentazione in corso sul mercato del lavoro”, ha argomentato il leader sindacale nel suo intervento al seminario online “L’Unione Europea a sostegno dei lavoratori: il programma Sure”. Landini ha rimarcato la necessità “di investimenti pubblici e privati, per creare lavoro e non solo per distribuirlo, tutelando così le categorie più deboli, come i giovani e le donne”. Riguardo il tema dell’iniziativa, ha dichiarato che “per gestire l’emergenza c’è bisogno di strumenti essenziali e indispensabili come il Sure. Ma in Italia e in Europa emergono problemi che hanno bisogno di riforme e cambiamenti”. In conclusione, il segretario generale Cgil si è augurato che “il programma Sure possa aprire alla possibilità di discussione per uno strumento europeo di sostegno al reddito, ma anche di politiche attive fondate sulla formazione, che va resa obbligatoria”.

Da segnalare sulle agenzie di stampa, infine, la netta presa di posizione della vicesegretaria generale Cgil Gianna Fracassi e del segretario generale Flc Cgil Francesco Sinopoli sul “caos che si sta determinando a causa della sequela di ordinanze sulla scuola emesse dalla Regione Puglia”; la soddisfazione della Fp Cgil per “l’avvio della ricognizione delle graduatorie concorsuali vigenti messa in atto dal Dipartimento della funzione pubblica”, considerata “un primo passo importante verso la parziale soluzione delle gravi carenze organiche all’interno della macchina pubblica”; la decisa condanna della segretaria generale Fiom Cgil Francesca Re David e del segretario nazionale Fiom Cgil Gianni Venturi riguardo “la decisione di ArcelorMittal di licenziare tre lavoratori dello stabilimento di Genova-Cornigliano”, azione che dimostra “ancora una volta che i licenziamenti sono diventati il provvedimento disciplinare privilegiato dalla multinazionale”; la sottoscrizione, da parte della Flc Cgil, del contratto collettivo nazionale integrativo sulla Didattica digitale integrata.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it