Avevano proposto un referendum per modificare le parti peggiori delle leggi regionali che sovrintendono al Servizio Sanitario Regionale della Lombardia ma il consiglio regionale non l’ha approvato e il referendum non si celebrerà. Le organizzazioni componenti il comitato promotore del referendum non si sono fatte intimidire e hanno appena varata una petizione popolare sulla quale dal 1 marzo partirà la raccolta di firme. L’obiettivo è sempre lo stesso: mettere argine al disastro della sanità.

La conferenza stampa

Questa mattina a Milano si è tenuta la Conferenza stampa di presentazione della iniziativa a cui hanno partecipato, in rappresentanza dei soggetti organizzatori, Marco Caldiroli, Medicina Democratica, Vittorio Agnoletto, Osservatorio Salute, Massimo Cortesi Arci Lombardia, Catello Tramparulo Fp Cgil Lombardia e Andrea Villa, Acli Lombardia.

Secondo Catello Tramparulo, Fp Cgil Lombardia: “Tra le ragioni del disastro della sanità lombarda vi è la questione del personale e della carenza cronica di personale che si lega alla lungaggine delle liste di attesa. È inutile far lavorare di più il personale, le liste di attesa di abbattono con più personale e potenziando i servizi territoriali, quelli più vicini ai cittadini e alle cittadine”.

Cosa dice la Petizione

Un testo composta da 5 punti, tutti indispensabili se davvero si vuole una sanità pubblica, universale e di qualità. Innanzitutto si chiede l’istituzione di un Centro unico di Prenotazione, che dovrà disporre delle agende di tutte le strutture, pubbliche e private convenzionate; l’abbattimento delle liste d’attesa, da realizzarsi attraverso un periodico controllo, da parte di Regione e Ats e la sospensione per un periodo dell’intramoenia nelle strutture che non rispettano i tempi di attesa; e poi lo stop all’utilizzo dei medici a gettone (non dipendenti) e, quindi, la stabilizzazione e l’assunzione del personale sanitario. Gli ultimi due punti chiedono miglioramenti e la copertura dei costi sanitari da parte del servizio sanitario regionale delle Residenze Sanitarie Assistenziali e Anziani e la diffusione e il potenziamento dei servizi territoriali, indispensabile riferimento per la salute dei cittadini e delle cittadine.

Una mobilitazione che parte da lontano

Sono più di due anni che si susseguono iniziative e manifestazioni per chiedere venga rispettato in Lombardia il diritto alla salute così come sancito dall’articolo 32 della Costituzioni. I limiti di quel sistema, raccontato come il migliore del Paese, sono diventati evidenti con la pandemia ma da tempo venivano denunciati dalla Cgil e dagli altri soggetti promotori del referendum prima, della petizione ora. Ma i partiti del centro destra che governano la Regioni han sempre fatto orecchie da mercanti disinteressandosi delle richieste dei cittadini e delle cittadine.

Come firmare

E come far firmare. E già perché più si è meglio va la raccolta di firme e allora, intanto si può visitare il sito della Petizione, scaricare materiali e moduli per raccogliere le firme e a breve una occasione in più la petizione lanciata su Change.org e allora sarà possibile far viaggiare la raccolta di firme attraverso i vari e diversi social.

Le firme saranno tante perché la voglia di cambiamento è forte. “Se la Lombardia non vuole ascoltare lo faremo noi” hanno affermato i partecipanti alla conferenza stampa aggiungendo. “Se il centrodestra al governo della Regione Lombardia continuerà a ignorare queste che non sono soltanto le nostre richieste, ma elementi fondanti per il funzionamento del servizio sanitario pubblico, sarà chiaro, una volta per tutte, da che parte è schierato”.