L’allungamento della vita è una grande conquista sociale, a condizione che sia vissuta in condizioni di buona salute, evitando, per quanto è possibile, che gli anziani e le loro famiglie vivano gli ultimi anni della loro vita stressati dal rischio di non autosufficienza. E’ quanto è emerso nel corso della presentazione della rivista 'Abitare e Anziani', dedicata alla valutazione degli articoli sull’invecchiamento attivo, contenuti nella legge di riforma della non autosufficienza. La presentazione della rivista si è tenuta al Cnel, su Iniziativa della associazione Articolonovantanove. Ai lavori, coordinati da Elio Ciaccia, presidente di Articolonovantanove, fra gli altri, hanno partecipato Tiziano Treu, presidente Cnel, Edoardo Patriarca, presidente Anla, Marco di Luccio, presidente AeA e Domenico Pantaleo, presidente nazionale Auser.

Sono queste le ragioni – ha messo in evidenza il presidente di Auser, Domenico Pantaleo - per cui una politica nazionale per l’invecchiamento attivo deve essere considerata l’architrave della prevenzione della non autosufficienza, tenuto conto che nessun paese è in grado di sostenere gli oneri sanitari e sociali della tendenziale crescita della non autosufficienza come conseguenza fisiologica dell’invecchiamento della popolazione. Ѐ miope non finanziare adeguatamente la riforma, cosi come si sta facendo, sapendo di andare incontro a pesanti aggravi di spesa nel prossimo futuro”.

Questo deve indurre, a parere di Marco di Luccio, presidente di 'Abitare e Anziani', “a una maggior attenzione e articolazione di quanto previsto sull’invecchiamento attivo nel ddl 506 di 'Delega al Governo in tema di politiche in favore delle persone anziane'. In particolare, è necessario prevedere che gli ambienti di vita e relazione siano pensati a misura di anziano, così come suggerito dalla stessa Oms". Edoardo Patriarca, presidente Anla, ha invece sottolineato “la necessità di una partecipazione dal basso, attraverso la costruzione di reti sociali che siano protagoniste delle politiche per l’invecchiamento attivo”.