La Whirlpool ha annunciato oggi (30 ottobre) in una nota che la produzione a Napoli sarà prolungata, per lavorare a una soluzione condivisa. L'azienda non avvierà quindi la procedura di licenziamento collettivo per rilanciare un dialogo costruttivo.

“Whirlpool Emea – si legge nella nota – comunica di essere pronta a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d'azienda, a non procedere con il licenziamento collettivo dei dipendenti di Napoli e a continuare la produzione delle lavatrici. La decisione, condivisa con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, è stata presa con l'obiettivo di ripristinare un clima costruttivo nella trattativa con il governo e con le organizzazioni sindacali”.

"Finalmente si torna alla ragionevolezza e ci si potrà confrontare senza il ricatto della chiusura, individuando, per quanto ci riguarda ed insieme alle parti che hanno sottoscritto l'accordo di ottobre 2018, le condizioni per continuare a produrre lavatrici nello stabilimento di Napoli". Così il commento a caldo di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom, e Barbara Tibaldi, segretaria nazionale dei meccanici della Cgil. Che aggiungono: "Il tavolo ministeriale va riattivato immediatamente".

"Questo risultato - continuano - lo si deve alla compattezza e all'unità con la quale i lavoratori di tutti i siti italiani hanno risposto all'attacco di Whirlpool. Per noi questo è un primo risultato utile a ripristinare il confronto utile a garantire il futuro per tutti i siti italiani: ora va rafforzato l'accordo e il piano industriale di Whirlpool Italia. Questo per non tornare mai più indietro". Confermato tuttavia lo sciopero di domani 31 ottobre: "Sarà un'altra giornata di lotta ma sarà anche una giornata di festa, nella consapevolezza che siamo all'inizio e non alla fine di un percorso, difficile, che le lavoratrici e i lavoratori hanno dimostrato di saper affrontare determinati e fino in fondo: la lotta continua con lo sciopero nazionale di domani in tutti i metalmeccanici, quello di tutti i lavoratori del gruppo e con la grande piazza di Napoli, che con lo sciopero generale a sostegno della vertenza mette il futuro del Sud al centro dell'agenda politica nazionale".

Positivo, ovviamente, anche il commento della Cgil Campania: "La lotta sindacale paga e la disponibilità di Whirlpool Emea a ritirare la procedura di trasferimento del ramo d'azienda, confermata dal ministro Patuanelli, apre nuovi scenari e riavvia un confronto strategico in sede ministeriale".  "La notizia - continua la nota - è indubbiamente positiva però non basta: ora è necessario capire quale sarà il destino produttivo e il piano industriale dello stabilimento di Napoli".

Nella nota diffusa in mattinata l'azienda ritiene,, che “le attuali tensioni siano controproducenti nella ricerca di una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine”. Whirlpool è convinta che, “con maggior tempo a disposizione, si possa ristabilire un dialogo costruttivo e raggiungere una soluzione condivisa per garantire un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti. Alla luce di questo nuovo e importante sviluppo, nei prossimi giorni ripartirà il tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”, conclude la nota.

La nota della Whirlpool

Questa è una vittoria di squadra”, ha commentato a caldo anche il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, arrivando all'assemblea annuale dell'Ance. “Questa revoca fa sì che ci sia la possibilità di ricominciare a produrre nello stabilimento. Gli strumenti degli ammortizzatori sociali sono in scadenza a marzo e quindi c'è un ampio spettro temporale per trovare una soluzione industriale per lo stabilimento. Adesso ci sono le condizioni per sedersi a un tavolo con l'azienda e i sindacati. C'è stato un lavoro di squadra che ha costretto la Whirlpool a recedere”.

La vertenza Whirlpool Napoli, stabilimento per il quale la multinazionale americana aveva annunciato lo stop alla produzione a partire dal prossimo 1° novembre, viene quindi rilanciata. L'ultimo confronto tra tutte le parti firmatarie dell'accordo di ottobre scorso si era tenuto il 17 settembre. In seguito ci sono stati incontri a due: i sindacati e l'azienda, separatamente, sono stati ricevuti dalla presidenza del Consiglio.

"E' una buona notizia”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Questo vuol dire - aggiunge il numero uno del sindacato di Corso d’Italia - che si può riaprire una trattativa vera per fare in modo che non si perda neanche un posto di lavoro e che non ci sia nessuna chiusura di stabilimento”. “Credo che sia importante a questo punto - conclude Landini - che questa discussione avvenga con il pieno coinvolgimento anche del governo. E credo che questa sia una ragione in più per far riuscire lo sciopero generale di tutta la città proclamato per domani a Napoli, perché si dimostra che la mobilitazione è in grado di far cambiare idea anche alle multinazionali”.

Aggiornato alle 16.00