Via due terzi del personale: 40 esuberi (29 operai e 11 impiegati) su complessivi 60 dipendenti. Questo l’annuncio della Ufi Filters di Marcaria (Mantova), azienda produttrice di sistemi di filtrazione e thermal management per automotive, aerospaziale e nautico. Immediata la risposta di lavoratori e sindacati, che lunedì 13 maggio sono scesi in sciopero per otto ore, con presidio davanti la fabbrica.

Le motivazioni dell’azienda

La procedura di licenziamento collettivo, si legge nella comunicazione ufficiale, è stata avviata a causa del calo della domanda in atto già da anni, aggravato dal conflitto russo-ucraino in corso, dal rialzo dei prezzi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti. “Una situazione – spiega l’azienda – che non consente di prevedere ipotesi sostenibili di ricollocazione interna delle competenze in eccesso”. Il gruppo Ufi ha 23 stabilimenti nel mondo, di cui cinque in Italia, per complessivi 4 mila dipendenti.

La posizione dei sindacati

“La situazione dell’azienda faceva supporre un momento di difficoltà – spiegano Fiom Cgil e Fim Cisl - ma ci aspettavamo l'attivazione della cassa integrazione e certamente non un numero di esuberi di queste proporzioni, parliamo di due lavoratori su tre. Siamo molto preoccupati per il futuro”

L’azienda ha assicurato che lo stabilimento non chiuderà e che non procederà in maniera unilaterale, ma le preoccupazioni per il futuro dell’impianto restano. “Gli esuberi – proseguono le due sigle – saranno su base volontaria e con incentivi. Noi siamo determinati a ridurre il numero dei licenziamenti e a trattare per gli incentivi. Ci aspettiamo, inoltre, un piano industriale per i lavoratori che resteranno”.