“Cattivi presagi sul sito leccese di Transcom. Le segreterie provinciali di Lecce di Cgil, Nidil ed Slc esprimono forte preoccupazione per quanto sta accadendo in Transcom WorldWide, con particolare riferimento al sito storico di Lecce, primo e ultraventennale contact center sul territorio salentino”. A scriverlo in una nota è il sindacato.

“Già durante i festeggiamenti per il ventennale dalla nascita del primo contact-center a Lecce, l’annuncio del country-manager dell’interruzione del proprio rapporto di lavoro non aveva lasciato presagire nulla di buono. La notizia relativa alla ricerca di personale, però, aveva infuso rassicurazioni”.

“Tuttavia le numerose interruzioni di rapporti di lavoro in somministrazione a tempo determinato e in staff leasing, ovvero lavoratori con contratto a tempo indeterminato con le agenzie interinali e in somministrazione in Transcom da oltre 10 anni, avvenuti tra settembre e dicembre hanno nuovamente generato preoccupazione, confermando che i timori per la tenuta dell’intero perimetro occupazionale non erano infondati”.

Il confronto non ha portato rassicurazioni

“Il confronto di chiarimento col responsabile delle risorse umane non ha in alcun modo portato rassicurazioni, ma al contrario ha confermato la presenza di forti criticità per il sito di Lecce. Siamo in attesa di un nuovo incontro, ma temiamo seriamente – scrivono le organizzazioni – che quanto sta accadendo sia l'inizio di un’operazione più ampia, che possa portare fino al declino del sito leccese di Transcom. È infatti assai preoccupante quanto pubblicamente comunicato dalla Corporation sulla necessità di incrementare i propri margini di profitto, nonostante le flessioni previste per il mercato europeo nei prossimi trimestri”.

“Non vorremmo – si legge nella nota – che la ricerca del profitto a tutti i costi come sempre si risolva con il taglio del personale, trattato come mera voce di costo. Tanto meno vorremmo che le commesse, oggi trattate con professionalità da circa 200 persone (tra lavoratori dipendenti e operatori in staff leasing), fossero dirottate verso i vicini siti su altre sponde del Mediterraneo. Temi sui quali invitiamo le istituzioni locali a prendere posizione insieme a noi, per scongiurare il rischio di un marcato depauperamento del territorio, che potrebbe essere spogliato di posti di lavoro e svilito nelle sue professionalità”.