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È morto Claudio Ercoli, il dipendente 67enne dell’area di servizio Eni in via dei Gordiani rimasto gravemente ferito nell’esplosione del deposito di Gpl avvenuta lo scorso 4 luglio alla periferia di Roma. L’uomo, ustionato sul 55% del corpo, era ricoverato nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio.
Ercoli aveva mostrato nei giorni scorsi lievi segni di miglioramento ed era stato ascoltato brevemente dalla polizia. Ma le sue condizioni sono peggiorate ieri, fino al decesso avvenuto oggi a causa di uno shock termico irreversibile.
La notizia della morte è stata confermata dalla Questura di Roma e dall’Asl Roma 2. Secondo quanto riferito dai medici, Ercoli era stato sottoposto a un intervento chirurgico per innesto di cute omologa, ma le gravissime lesioni riportate si sono rivelate fatali.
L’autista dell’autocisterna esplosa, Mauro Bagaglini, 58 anni, è ancora ricoverato con ustioni sul 25% del corpo. Le sue condizioni restano critiche ma stabili. Sono ancora in ospedale anche due agenti della Polizia di Stato, Marco Neri e Francesco D’Onofri, che oggi saranno sottoposti a intervento chirurgico ricostruttivo presso il Policlinico Umberto I.
Con il decesso di Ercoli, la Procura di Roma – che ha già aperto un’inchiesta per disastro colposo e lesioni – potrebbe ora contestare anche il reato di omicidio colposo. I magistrati di piazzale Clodio attendono l'esito degli approfondimenti tecnici prima di aggiornare formalmente il fascicolo.
Il cordoglio della Cgil
“Claudio Ercoli non ce l’ha fatta. Era uno dei feriti più gravi dell’esplosione del distributore, avvenuta venerdì scorso in via dei Gordiani, a Roma. A quanto si apprende è deceduto oggi all'ospedale Sant'Eugenio di Roma dove si trovava in cura dopo aver riportato ustioni di terzo grado sulla maggioranza del proprio corpo. Un fatto che ci addolora profondamente e per il quale esprimiamo tutto il nostro cordoglio ai familiari del lavoratore”. Così la Cgil Roma e Lazio in una nota di commento.