Ci sono "grosse difficoltà" a proseguire la produzione di carrozze ferroviarie nello stabilimento Tfa (ex Firema) di Tito Scalo (Potenza), se non arriveranno "interventi esterni atti a incrementare le attività lavorative". Lo ha comunicato l'azienda nell'incontro che si è svolto martedì 9 luglio al Mise con Fim Fiom e Uilm e la Rsu di stabilimento, alla presenza delle Regioni Basilicata e Campania (assente invece il Governo). 

Tfa ha annunciato ai sindacati che il Cda ha approvato il nuovo piano industriale che ripercorre quello già comunicato in precedenza che prevede circa 30 milioni di investimenti con l'obiettivo della realizzazione di 10/12 carrozze ferroviarie al mese. Ma per lo stabilimento lucano, spiegano i sindacati, l’eventuale ricorso agli  ammortizzatori sociali, che consentirebbero di garantire la continuità produttiva e occupazionale ai  lavoratori dello stabilimento, è ritenuto da Tfa insufficiente. 

"Da parte nostra - riferiscono in una nota Fim, Fiom e Uilm - abbiamo ribadito la centralità degli attuali stabilimenti italiani e abbiamo ritenuto impossibile entrare nel merito della discussione, vista l’assenza del governo e di un piano industriale complessivo/credibile che garantisca tutti i livelli occupazionali attuali".

A questo punto verrà riconvocato il tavolo ministeriale alla presenza del governo e delle regioni interessate. Al tempo stesso, Fim Fiom e Uilm della Basilicata ritengono necessario dare continuità al tavolo regionale, "attraverso una nuova convocazione di tutte le parti in causa al fine di mettere in atto ogni azione o intervento che possa garantire la centralità dello stabilimento lucano e dunque le professionalità che esso esprime".