“Diamo atto ad Aiop Lazio di aver ricevuto la delegazione sindacale, aver riconosciuto il rinnovo del contratto come priorità e dell’impegno a discuterne durante il comitato esecutivo, che si svolgerà lunedì 25 marzo. La mobilitazione dei lavoratori andrà avanti fino all’obiettivo: un nuovo contratto collettivo nazionale, con i giusti riconoscimenti retributivi, professionali e contrattuali”. Così Natale Di Cola, Roberto Chierchia, Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, dopo l’incontro di oggi con i vertici dell’associazione datoriale regionale.

Nella giornata di venerdì 22 marzo tante lavoratrici e tanti lavoratori della sanità privata accreditata hanno partecipato al presidio programmato sotto la sede dell’Aiop, ribadendo con forza la richiesta di rinnovare i contratti dopo dodici anni di attesa. “Dev'essere chiaro che un contratto a zero euro è una proposta irricevibile, che non è giustificata dalla crisi che ha colpito in questi anni tutti i settori produttivi. In nessun comparto privato e pubblico, nonostante le difficoltà economiche, si è ritardato di dodici anni il rinnovo contrattuale, ed è per questo che pretendiamo che gli imprenditori della sanità smettano di nascondere i profitti, dietro scuse e pretesti, per non pagare correttamente chi ogni giorno è in prima linea per dare un servizio pubblico ai cittadini”, hanno rilevato i sindacalisti.

“La nostra linea è chiara: sanità pubblica e privata, stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti – hanno sottolineato i dirigenti sindacali –. Chiediamo anche alla Regione Lazio e alla Conferenza Stato-Regioni di fare la loro parte, sia nella rivisitazione delle tariffe di accreditamento, che sono bloccate a oltre un decennio fa, sia nella revisione delle regole di accreditamento: niente convenzione con chi non è in regola con i rinnovi contrattuali e con chi mette in atto politiche di dumping contrattuale. Una buona sanità si fa con operatori motivati e rispettati, non restando indifferenti alle giuste richieste dei lavoratori, che operano in condizioni difficili, arrivando a volte allo sfruttamento”.

“La mobilitazione dei 25.000 lavoratori del Lazio andrà avanti con ancora più determinazione – hanno concluso i segretari regionali di categoria –. Già lunedì, decideremo un nuovo programma d'iniziative. Saremo ancora nei posti di lavoro, nelle strutture, fra i cittadini e gli utenti. Faremo proteste, ma soprattutto corretta informazione. E prepareremo nuove azioni, ancora più clamorose. Se sarà necessario, arriveremo a un nuovo sciopero”.