“Il governo Meloni ha ignorato gli impegni assunti e sta adottando misure gravi e sbagliate in materia di salute e sicurezza sul lavoro, senza alcun confronto con le parti sociali”. È l’accusa lanciata dalla segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, dopo l’approvazione di alcune norme che modificano in modo sostanziale le tutele per lavoratrici e lavoratori.

L’esecutivo, fa anche sapere Re David, non ha neanche convocato i tavoli di confronto promessi a valle della sigla del Protocollo sulle emergenze climatiche. In ogni caso, tra le misure più criticate, la modifica allo Statuto dei lavoratori contenuta nell’ultimo disegno di legge licenziato dal Consiglio dei ministri: secondo Re David, con la scusa della semplificazione si introduce la possibilità di effettuare controlli e videosorveglianza sui lavoratori senza il necessario accordo sindacale. “È una norma sbagliata e pericolosa – avverte – che colpisce la privacy e i diritti delle persone. Ci opporremo con forza nel corso dell’iter parlamentare”.

La Cgil contesta anche il contenuto del ddl 92/2025 sugli ammortizzatori sociali legati alle emergenze climatiche. Secondo Re David, la norma – anticipata da una circolare Inps in via inusuale – mantiene le stesse risorse dello scorso anno, senza affrontare le criticità sollevate dai sindacati, in particolare per i settori più esposti come agricoltura ed edilizia.

Nel mirino anche una circolare Inl/Conferenza delle Regioni che consente alle aziende ferroviarie di nominare come preposti anche apprendisti o lavoratori con solo 12 mesi di anzianità, basandosi unicamente sull’esperienza. Una scelta che, secondo la Cgil, mette a rischio la sicurezza e indebolisce le garanzie contrattuali.

Re David ricorda che “gli impegni presi l’8 maggio a Palazzo Chigi sono stati completamente disattesi”. Da allora, nessun tavolo è stato riconvocato. Il Governo, conclude, “procede con decisioni unilaterali che cancellano tutele fondamentali, in totale assenza di dialogo con chi rappresenta il mondo del lavoro”.