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“Genova lotta per l'industria”. Questo lo striscione alla testa del corteo dello sciopero generale dei metalmeccanici di Genova, indetto da Fiom Cgil e Fim Cisl (con adesione dell’Usb) per oggi (giovedì 4 dicembre). Lo stop di otto ore è accompagnato da una manifestazione, con concentramento presso i Giardini Melis di Cornigliano, vicino allo stabilimento siderurgico.
In piazza, oltre ai lavoratori dell’ex Ilva, anche gli addetti di tutte le grandi fabbriche del capoluogo ligure, come Ansaldo Energia, Piaggio Aerospace, Fincantieri e molte altre aziende. Presente in piazza anche la sindaca di Genova Silvia Salis. La manifestazione in difesa dell’ex Ilva è diretta verso il centro cittadino, con arrivo previsto davanti alla Prefettura.
De Palma, Fiom: “No alla distruzione degli impianti”
“Noi abbiamo scioperato quando c'era Arcelor Mittal e abbiamo permesso il fatto che fosse allontanata dalla gestione dell’azienda, dal momento che stava distruggendo gli impianti”. A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, parlando ai microfoni di Radio Anch’io di Radio 1.
“Il punto – prosegue il leader sindacale – è che oggi il piano che era stato presentato dal ministro Urso e che noi abbiamo condiviso, quello che prevedeva i tre impianti di Dri e i famosi quattro forni elettrici, di cui uno a Genova, dalla sera alla mattina è stato cancellato. Ieri ho visto il ministro Urso parlare in Parlamento e dire che va tutto bene, tutto funziona. Ma non è così, la realtà è un’altra”.
De Palma così conclude: “Oggi c’è lo sciopero generale dei metalmeccanici a Genova con manifestazione, cui partecipo anche io, a Taranto sono stati fatti i picchetti e a Racconigi e Novi Ligure gli scioperi e i cortei. Scioperiamo e manifestiamo perché vogliamo tornare a lavorare sulla base del piano che il governo, insieme ai commissari, aveva presentato”.
Sindaca Salis: “Da Urso risposte che non ci aspettavamo”
“Se non c'è un piano del governo, cosa succederà ai nostri lavoratori ex Ilva? Cosa si produrrà a Genova? Stiamo dando via un altro pezzo d'industria, noi vogliamo solo delle risposte”. A dirlo è la sindaca di Genova Silvia Salis, presente al corteo dei lavoratori metalmeccanici: “Soprattutto è importante che lo Stato s’impegni a entrare nella gara per far sì che, in caso non avesse un vincitore, si proceda a una statalizzazione, anche transitoria, per mantenere attrattivi e al lavoro gli impianti”.
Per Salis “le risposte del ministro Urso non sono state quelle che ci aspettavamo. Sono risposte momentanee, noi invece abbiamo bisogno di sapere cosa succede in caso la gara andasse deserta da parte dei privati”. La sindaca di Genova annuncia che domani (venerdì 5 dicembre) sarà a Roma a “chiedere non solo le 45 mila tonnellate che hanno promesso a Genova per arrivare a fine febbraio, ma soprattutto per chiedere che questa vertenza passi a un tavolo superiore”.
Fiom Genova: “Difendiamo le nostre industrie”
“Non abbiamo notizie nuove, o meglio, le notizie che sono arrivate sono quelle portate dal governatore Bucci (martedì 2 dicembre, ndr). Notizie che arrivano dal governo che sono assolutamente insufficienti. Sono le stesse che ci avevano dato venerdì scorso. Assolutamente insufficienti”. A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Genova Stefano Bonazzi.
“Non siamo intenzionati a perdere un altro pezzo di industria, quindi a perdere l’Ilva”, conclude Bonazzi: “Non siamo intenzionati a un disastro occupazionale che rischia di mettere sulla strada mille lavoratori. Questo è inaccettabile. Genova reagirà come ha sempre reagito per difendere il proprio impianto industriale. L'abbiamo fatto in passato per Fincantieri, l’abbiamo fatto per Ansaldo, lo faremo anche per l’Ilva”.
Cgil Genova-Liguria: “Lottiamo per il futuro”
“Riteniamo che siderurgia e industria siano fondamentali per la crescita del paese e della città. La lotta dei lavoratori siderurgici per evitare il disastro della chiusura delle sedi non riguarda solo la loro, ma il lavoro del futuro per tutta Genova, anche come volano di rilancio dell’economia”, scrivono Cgil Genova e Liguria.
“Siamo stati e saremo al fianco dei lavoratori in lotta e in una vertenza che riteniamo decisiva per tutto il mondo del lavoro”, continua la nota sindacale: “Lo sciopero dei metalmeccanici prosegue una lotta per la dignità del lavoro che deve essere di tutti. Il governo sappia che non lasceremo chiudere le nostre fabbriche e che Genova non si arrende al declino, ma lotta per il rilancio della siderurgia e dell’industria nel nostro Paese”.























