“Abbiamo ribadito che il tempo sta scorrendo pericolosamente”. A dirlo è la Fiom Cgil Brianza, commentando l’incontro sulla situazione di STMicroelectronics che si è tenuto giovedì 17 luglio nel corso dell’audizione in IV Commissione Attività produttive della Regione Lombardia: “Il piano industriale presentato dall’azienda è inadeguato, sbilanciato sulla riduzione dei costi, e non risponde alle esigenze del sito di Agrate né a quelle dell’industria nazionale della microelettronica”.

Il segretario generale Pietro Occhiuto evidenzia “che mentre si discute nei tavoli istituzionali, STMicroelectronics sta procedendo unilateralmente alla dismissione di produzioni e allo smantellamento di macchinari, con trasferimenti verso Francia e Singapore, in netta contraddizione con le richieste di revisione avanzate dal governo, dalla Regione e dagli enti locali”.

Continua il dirigente sindacale: “Inoltre è necessario smascherare una mistificazione: gli investimenti annunciati per il sito di Agrate non sono nuovi, bensì impegni già presi negli anni passati e mai realizzati. Non si tratta di un rilancio, ma del recupero in ritardo di promesse disattese, che non possono bastare per salvare il futuro industriale del sito”.

Occhiuto aggiunge: “Chiediamo che venga fermato ogni processo di trasferimento tecnologico e produttivo fino a quando non sarà definito un nuovo piano industriale, vero, condiviso e orientato alla crescita”.

Lunedì 28 luglio il ministero delle Imprese ha convocato un incontro tra governo, sindacati e STMicroelectronics. “Quell’incontro non può essere un’occasione sprecata”, conclude Occhiuto: “Il governo, azionista pubblico dell’azienda tramite il ministero dell’Economia, deve pretendere impegni vincolanti da parte dell’azienda: un nuovo piano industriale basato su investimenti veri, innovazione e lavoro stabile; lo stop immediato a ogni delocalizzazione di attività oggi svolte in Italia; l’azzeramento degli esuberi e la valorizzazione delle competenze”.