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Il 15 luglio scorso, nella sede milanese di Assolombarda, la direzione di Nerviano Medical Sciences – controllata dal fondo di investimento PAG – ha comunicato ufficialmente alle sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e al coordinamento delle Rsu l’intenzione di chiudere le attività di ricerca del gruppo. La decisione comporterebbe il licenziamento dei ricercatori attivi nei dipartimenti di Chemistry e Biology, segnando un passaggio drammatico per il futuro del centro.
Un centro d’eccellenza a rischio smantellamento
Nerviano Medical Sciences è considerato l’ultimo polo italiano in grado di sviluppare integralmente farmaci oncologico, dalla fase di ricerca preclinica fino alla produzione industriale. Una realtà strategica per il sistema sanitario e scientifico nazionale. L’annuncio ha scatenato forte preoccupazione tra i lavoratori, che temono non solo la perdita dei posti di lavoro, ma un progressivo smantellamento dell’intero gruppo.
Nel corso dell’assemblea straordinaria convocata subito dopo l’incontro, i dipendenti hanno deciso l’avvio dello stato di agitazione, con una serie di iniziative di mobilitazione per contrastare quella che viene percepita come una scelta irreversibile e pericolosa. Secondo i sindacati, quanto annunciato è solo il primo passo verso la dismissione dell’unico centro oncologico integrato rimasto in Italia.
Appello alle istituzioni: “Fermate la chiusura”
I sindacati e i rappresentanti delle Rsu lanciano un appello alle istituzioni regionali e nazionali, affinché si attivino con urgenza per fermare i licenziamenti e salvaguardare una struttura d’eccellenza. Non si tratta solo di tutelare l’occupazione, ma di evitare la dispersione di competenze scientifiche fondamentali per la ricerca farmaceutica oncologica del nostro Paese. Nerviano Medical Sciences rappresenta un patrimonio collettivo, e il rischio è che venga cancellato senza una reale strategia industriale alternativa.