Acc ha comunicato di aver ottenuto il permesso a costruire, ha raggiunto un accordo con gli istituti di credito garantito da Sace e dagli altri analoghi istituti francese e tedesco per 4,4 miliardi e sta facendo significativi progressi col ministero delle Imprese relativamente ai sussidi pubblici così da poter ambire a concludere l’iter entro aprile.

Acc ha anche precisato che i blocchi 1 e 2 porteranno l’occupazione intorno ai 1.700 addetti, di cui 400 impiegati; se verrà approvato il terzo blocco, l’organico complessivo supererà a quel punto i 2 mila addetti. “Tuttavia – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Uglm – Acc è stata ancora vaga e perfino contraddittoria sul punto della garanzia occupazionale dei lavoratori attualmente impiegati alla Stellantis di Termoli, parlando prima di pubblici bandi e poi di priorità ai lavoratori Stellantis. Quest’ultima, invece, ha dichiarato che garantirà il pieno impegno a non licenziare e a garantire in ogni caso i lavoratori di Termoli”.

A fronte di ciò i sindacati hanno chiesto “un accordo quadro che preveda il passaggio di tutti i lavoratori, al netto delle uscite volontarie che si determineranno nel futuro prossimo”. Inoltre chiedono “il passaggio in continuità da Stellantis ad Acc, con mantenimento di anzianità e dei trattamenti economici e occupazionali”.

Il Ministero ha chiesto ai sindacati “di non rompere la trattativa”, ribadendo che anche per le istituzioni “la priorità è la tutela occupazionale dei lavoratori attualmente impegnati nello stabilimento Stellantis di Termoli, convocando la prossima riunione il 10 aprile”.

A fronte di ciò, i sindacati hanno chiesto ad Acc di “assumere una posizione univoca e di superare le contraddizioni, a Stellantis di agire come azionista per pretendere che Acc si assuma le sue responsabilità e al governo di condizionare gli incentivi pubblici alla piena tutela occupazionale di Stellantis”.

Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Uglm così concludono: “Chiediamo un accordo quadro che fissi principi trasparenti e poi di intraprendere un percorso condiviso che si svolga anno per anno, così da verificare che gli impegni di principio siano mantenuti in concreto”.