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La Fillea Cgil invia in Sicilia una quindicina di esposti per segnalare cantieri attivi anche con temperature oltre i 35 gradi, condizione che nell’isola si verifica già dalle prime ore del mattino e non solo a mezzogiorno. Il sindacato denuncia così il flop delle ordinanze anti-caldo.
"Confermiamo che in assenza di una legge organica in materia, le ordinanze rimangono sulla carta e senza controlli", scrive sul suo sito web la Fillea Cgil: “A quattro settimane dalla firma del Protocollo per l’emergenza climatica e dopo un mese dall’arrivo della raffica di ordinanze regionali, in diverse zone d’Italia, specie al Sud, i lavoratori sono ancora costretti a operare ad alte temperature e senza protezione”.
La Fillea Cgil Sicilia segnala come le maggiori criticità siano segnalate in Sicilia e in Calabria e pubblica un'inchiesta video dal titolo “Sotto questo sole”. Il sindacato mostra le sue visite a diversi cantieri per testimoniare le violazioni, per le quali però le sanzioni finora sono vicine allo zero. L’ultimo video riguarda la situazione nei cantieri di Enna.
https://www.youtube.com/watch?v=aS7QqnLlp4E
“Un lavoratore ha detto che dieci giorni fa ha avuto un’insolazione e febbre a 40 per tre giorni” – racconta Salvo Carnevale, segretario organizzativo della Fillea Sicilia –. A Enna c’è una grande concentrazione di appalti pubblici in questo periodo. Abbiamo visitato le grandi opere dalle 9.30 alle 11.30, già sopra i 35 gradi, ma li abbiamo beccati tutti a lavorare”.
Il sindacato sottolinea come l’applicazione dell’ordinanza anti-caldo sia resa difficile dalla volontà delle imprese di continuare a lavorare e da una serie di difficoltà operative come, ad esempio, la misurazione delle temperature che su 390 Comuni siciliani sono presenti solamente in un centinaio.
Anche la certificazione della temperatura, richiesta dalle norme per ottenere la cassa integrazione, è un problema: “La procedura non è molto semplice – spiega Simone Celebre, segretario Fillea Calabria – perché magari in alcune richieste alle 12.30 e un minuto la temperatura era sotto il minimo per chiedere la cassa e quindi sono state rigettate. In altre regioni la situazione è migliore: in Sardegna, ad esempio, i dati parlano di un aumento della cassa integrazione”.
L’inchiesta comprende altri due video che mostrano le verifiche della Fillea Cgil a Siracusa e Catania che mostrano importanti testimonianze della situazione attuale. Il segretario generale della Fillea Cgil, Antonio Di Franco, ribadisce che “in assenza di una legge organica in materia, le ordinanze rimangono sulla carta e senza controlli, nonostante ci siano una miriade di organi preposti a farlo come Asl, Inps, Inail e vari ispettorati e che non dialogano fra loro. Siamo un Paese dove il governo ha scelto di non intervenire in materia di prevenzione su salute e sicurezza dei lavoratori".