La trattativa per il rinnovo del Ccnl dell’industria penne e spazzole è partita questa mattina a Milano con un tavolo che ha subito mostrato quanto il settore sia in fermento. Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno portato al confronto una piattaforma dettagliata, frutto di settimane di ascolto nei luoghi di lavoro e di un comparto che chiede risposte rapide. Dall’altra parte del tavolo le associazioni datoriali Assoscrittura e Assospazzole, chiamate a misurarsi con richieste economiche e normative che mirano a ridisegnare un settore altamente specializzato ma poco visibile nell’immaginario pubblico.

Salari e welfare al centro

Nel cuore della piattaforma c’è l’aumento salariale: 230 euro lordi mensili a regime per il triennio 2026-2028, una richiesta che intercetta l’inflazione, il costo della vita e la necessità di tenere agganciati i salari alla produttività reale. Il welfare diventa un pilastro della trattativa: il contributo aziendale alla previdenza complementare dovrebbe salire al 2,5%, mentre il versamento al fondo sanitario integrativo Sanimoda arrivare a 18 euro mensili. Numeri che raccontano una direzione chiara: rafforzare le protezioni sociali in un comparto dove la manodopera qualificata è fondamentale.

Tutele, diritti, competenze

Le richieste non si fermano al salario. I sindacati insistono su un miglioramento netto delle condizioni di salute e sicurezza, spesso sottovalutate in un settore che lavora con materiali chimici, fibre e processi ad alta precisione. C’è poi la valorizzazione delle competenze, la formazione come leva per tenere insieme innovazione e qualità, e un ampliamento dei diritti legati alla conciliazione vita-lavoro. Nel pacchetto rientra anche la necessità di un sistema di relazioni industriali più forte, con un coinvolgimento più strutturato delle Rsu per anticipare criticità e governare le trasformazioni.

La posta in gioco per il settore

Il comparto delle penne e spazzole, spesso percepito come un’industria di nicchia, è in realtà una filiera manifatturiera con una forte impronta territoriale e con specializzazioni che fanno scuola in Europa. L’avvio del negoziato, spiegano i sindacati, è un passaggio decisivo per legare la tenuta occupazionale alla capacità di innovare. In un mercato globalizzato, qualità e competenze diventano un fattore competitivo tanto quanto i costi.

La posizione delle organizzazioni sindacali

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ribadiscono di essere pronte a un negoziato serio, serrato e responsabile. L’obiettivo è chiaro: arrivare in tempi congrui a un contratto che dia risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori, senza rallentare la crescita del settore. “Il confronto deve essere rapido e costruttivo”, sottolineano le delegazioni, che attendono le prossime sessioni per verificare la disponibilità delle controparti ad accogliere una parte significativa della piattaforma. Gli aggiornamenti arriveranno al termine dei prossimi incontri, quando il quadro negoziale sarà più definito.