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Torna il caldo torrido. La seconda ondata è alle porte, basta scorrere le temperature di queste ore per ritrovare picchi di temperatura in molte grandi città. Dopo la prima ondata e i suoi effetti devastanti sul mondo del lavoro, qualcosa si muove. A giugno inoltrato c’è stato il giro delle ordinanze delle autorità locali e il protocollo firmato dalle parti sociali che mira a orientare la contrattazione e le novità legislative. Intanto, l’Inail ha pubblicato sul sito istituzionale alcune novità del modello di domanda per la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione per l’anno 2026. Novità che riguardano anche le misure per evitare o mitigare i rischi dovuti al climate change.
Il modello serve a indicare gli interventi adottati in azienda o in contesto lavorativo per la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, realizzati dalle aziende nel corso del 2025 al fine di ottenere la riduzione del tasso medio di tariffa per prevenzione nell’anno 2026. Tra i 71 interventi, rientra la possibilità di ottenere “premi ridotti – scrive l’Inail – a chi abbassa lo stress termico sul lavoro e mette in campo misure di sicurezza contro il caldo. L’azienda che realizza quest’anno, negli ambienti di lavoro, uno o più interventi per evitare condizioni di stress termico derivanti da ‘ambiente severo caldo’ (per esempio, l’installazione di sistemi di condizionamento; l’acquisto di capi di vestiario; etc.) potrà chiedere la riduzione del tasso medio per prevenzione in misura variabile tra il 5 e il 28%, presentando il modello OT23 per l’anno 2026 entro il prossimo 28 febbraio”.
Misure contro il caldo
L’intervento C-6 riguarda la “prevenzione del rischio microclimatico” e può essere valorizzato dall’azienda che abbia realizzato, nel 2025, uno dei seguenti interventi negli ambienti di lavoro: “acquisto e installazione di sistemi di condizionamento per il controllo dei parametri microclimatici (temperatura e umidità); acquisto e installazione di barriere e protezioni di tipo e materiali diversi per l’isolamento delle sorgenti radianti; acquisto di capi di vestiario con proprietà riflettenti rispetto alle sorgenti radianti”.
Calleri, Cgil: “Un passo avanti frutto soprattutto della nostra pressione insieme alle altre parti sociali”
È un passo avanti importante, ci ha detto Sebastiano Calleri, responsabile Salute e Sicurezza Cgil nazionale, “ottenuto grazie ai pronunciamenti in sede di relazione programmatica del Consiglio di indirizzo e vigilanza. Abbiamo chiesto in realtà anche finanziamenti attraverso il bando Isi Inail, dotato di risorse direttamente erogabili, che però non sono stati ancora deliberati, e speriamo che lo saranno nel 2026. L’aspetto importante di questi investimenti o agevolazioni è che rientrano come ‘finanziabili’ a diverso titolo sia gli acquisti di macchine come i climatizzatori sia altre misure oltremodo necessarie”.
Questa novità come può tradursi efficacemente sui luoghi di lavoro? “Per prima cosa dobbiamo informare capillarmente i nostri delegati, le nostre delegate e i nostri Rls, chiarendo che queste possibilità possono essere un volano importante alla contrattazione nazionale, aziendale e territoriale, così come previsto dal protocollo nazionale di giugno. È necessario diffondere la notizia tra i nostri delegati affinché possano vincere le resistenze di molti imprenditori che non vogliono investire. Spiegando loro che è lo stesso Inail, prossimamente attraverso il bando Isi e, attualmente, con lo sconto sui premi, a coprire, di fatto, tutte le spese che migliorano l’ambiente di lavoro e il contrasto alle pericolosissime conseguenze sulla salute di lavoratrici e lavoratori coinvolti”.