Nuova tappa del confronto tra Sirti e sindacati oggi, 4 aprile, e domani, 5 aprile, che fa seguito agli incontri del 21 e del 29 marzo in Assolombarda sulla procedura relativa a 833 licenziamenti su 3.692 addetti. L'azienda, sollecitata da Fim, Fiom e Uilm ha delineato la platea occupazionale stimata alla fine del 2021, con un calo presunto fissato di 427 unità. “Un numero di esuberi che, pur gestito con strumenti di accompagnamento alla pensione, abbiamo giudicato troppo elevato e non rispondente ai reali assetti futuri necessari alla mission aziendale”, spiegano Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim, Fiom, Uilm Sirti.

La delegazione sindacale ha quindi chiesto un’ulteriore “sensibile riduzione” dei numeri in uscita, anche attraverso la stabilizzazione dei tempi determinati e dei somministrati, e riconversioni interne. Su quest’ultimo punto, Sirti ha manifestato la disponibilità alla ricollocazione di 136 lavoratori in tre anni verso i settori energia, digitale e trasporti. “Abbiamo apprezzato questo incremento rispetto all’ultimo incontro – dicono ancora Giglio, Locatelli e Paliani - ma allo stesso tempo invitato l’azienda a un ulteriore sforzo per individuare altre posizioni riconvertibili”.

Ci sono ancora difficoltà, poi, nella gestione dei contratti di solidarietà, con Sirti che vorrebbe “confinarne” l’utilizzo all’interno delle aree maggiormente impattate – Telco e Staff supply chain – mentre i sindacati chiedono maggiore estensione, per ridurne l’impatto economico sul singolo lavoratore.

Per quanto riguarda la tematica dei sub-appalti, Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un ulteriore approfondimento a livello territoriale, per avere una mappatura di tutte le attività di sub-appalto in essere. “Per noi la progressiva riduzione delle attività in sub-appalto, con conseguenti ulteriori riconversioni interne, è dirimente per il raggiungimento dell’intesa”, spiegano i tre coordinatori.

Dunque, a fronte di indubbi passi avanti compiuti dal confronto restano ancora grossi problemi, riguardo soprattutto gli assetti occupazionali a regime e le modalità di utilizzo dei contratti di solidarietà. Proprio per questo, in vista del termine dei primi 45 giorni di procedura, sono state programmate le due giornate di confronto di oggi e domani, con l’obiettivo di negoziare a fondo gli aspetti inerenti naspi, riconversione e cds, e approdare al ministero con un confronto in posizione più avanzata. A sostegno della trattativa è confermato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo.