Abdul Ruman, 25 anni, era al suo primo giorno di lavoro. Originario del Bangladesh, ha perso la vita nella mattinata di giovedì 25 maggio in seguito alle ferite riportate in un incidente sul lavoro. L’operaio operava presso la Crocolux, azienda tessile attiva nella produzione di borse e accessori in pelle a Trezzano sul Naviglio (Milano).

La vittima è rimasta schiacciata sotto un pesante macchinario industriale, che stava spostando in magazzino assieme al personale di una ditta esterna, riportando traumi cranico e toracico e fratture multiple a gambe e braccia. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e sta anche accertando la regolarità dell’assunzione.

A Bagolino (Brescia) un operaio di 33 anni, Daniele Salvini, è rimasto ucciso nella mattinata in seguito al crollo di un albero in località Cerreto. L’uomo era dipendente di un'azienda specializzata nella potatura degli alberi ed era un vigile del fuoco volontario. Secondo la prima ricostruzione, l’operaio è stato travolto non dal tronco che stava direttamente tagliando, ma da uno vicino che era danneggiato da anni. Sposato da poco, lascia la moglie e un bambino di otto mesi.

Sempre in mattinata a Ruoti (Potenza), precisamente in contrada Bosco Grande, a perdere la vita è stato Franco Santarsiero, pensionato di 60 anni, precipitato da un'altezza di cinque metri. L'uomo è caduto dal tetto di un capannone mentre stava aiutando il proprietario dell'abitazione in alcuni lavori di manutenzione. Secondo la prima ricostruzione, l’uomo sarebbe precipitato in seguito al crollo di un pannello di eternit. “In attesa che si chiariscano le dinamiche dell'incidente e si faccia luce sull'accaduto – scrive la Cgil di Avigliano - ci stringiamo al dolore della famiglia”.

Un muratore di 62 anni è deceduto nel pomeriggio a Rende (Cosenza) in seguito alla caduta da un’altezza di tre metri. La vittima, che si trovava su un ponteggio, era impegnata in alcuni lavori di tinteggiatura all’interno di un'azienda della zona industriale. “Si continua a morire senza sosta”, commenta il segretario generale Fillea Cgil Calabria Simone Celebre: “Ci stiamo battendo da anni per mettere la sicurezza sui luoghi di lavoro al centro dell'agenda del governo. Chiediamo più controlli, più ispettori e il rispetto delle norme in materia di sicurezza”.

Sempre nel pomeriggio a Macherio (Monza) ha perso la vita Rosario Frustaci, un operaio di 60 anni, dopo essere caduto da un'impalcatura all'interno di una piscina in ristrutturazione. L’uomo, residente a Cantù (Como), ha perso l’equilibrio ed è precipitato da oltre due metri, battendo a terra violentemente la nuca.

A Portoscuso (Sud Sardegna), infine, ha perso la vita Fabrizio Cherchi, 58 anni, operaio dell’Ecocentro. L’uomo è caduto in un compattatore di rifiuti, dove si era recato per smaltire sfalci d'erba appena tagliata, morendo all'istante.

Per la Cgil nazionale i numeri di questa 'strage' "confermano il mancato rispetto di norme e regole nei luoghi di lavoro”. “La sicurezza - afferma la Confederazione in una nota - parte dalla prevenzione e dalla vigilanza, dalla medicina di prevenzione per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, tagliate da anni insieme al servizio sanitario nazionale. Occorre investire in salute e sicurezza”.

“Come era prevedibile, gli incontri che il governo ha promosso mesi fa con i sindacati non hanno avuto continuità e alcun esito. E ora - conclude la Cgil - i ritardi nella definizione di interventi e azioni necessari a mettere fine a questa strage non sono più accettabili. Basta morti sul lavoro”.