Ieri mattina, 27 maggio, la Cgil Salerno con i giovani delle categorie Flc, Fp, Flai, Filcams, Fillea, Filt e Nidil, affiancati da tante altre realtà associative, hanno incontrato studenti e docenti dell’Unisa di Fisciano, per promuovere la campagna referendaria in corso. In pochissime ore sono state raccolte circa 100 firme, ma il risultato ancor più straordinario è giunto dal constatare che il tema del lavoro preoccupa e, al contempo, coinvolge molto le giovani generazioni.

Il banchetto rosso, infatti, allestito nella Piazza del Sapere, all’interno del campus universitario, ha attirato l’attenzione degli studenti che, incuriositi, hanno ascoltato le ragioni della mobilitazione promossa dalla Cgil e che porterà, attraverso la campagna di raccolta firme in corso, ai referendum del 2025.

“I quattro quesiti – si legge nella nota della Cgil provinciale – riguardano il futuro prossimo delle giovani generazioni che presto, terminato lo status di studentesse o studenti, si troveranno a dover fare i conti con il mondo del lavoro che tende alla precarizzazione, non concedendo alcuna garanzia rispetto a ciò che sarà, una volta conseguita la laurea. Si è registrata, dunque, una grande adesione perché è stato ben compreso che si sta lavorando per poter, dal basso, partendo dalle esigenze di tutti, costruire un’alternativa per dare concretezza al futuro di tutti e di ciascuno. Queste sono anche le ragioni che ci hanno portato, in maniera corposa e coesa, alla manifestazione La Via Maestra, tenutasi a Napoli sabato scorso, in difesa della Costituzione Italiana”.

Antonio Apadula, Cgil Salerno: “Il referendum è l’arma più efficace che abbiamo”

“C’è molto da fare ancora e siamo ancor più incoraggiati a farlo – spiega Antonio Apadula, segretario generale della Cgil Salerno –. In queste settimane, in lungo e in largo per la provincia di Salerno, stiamo raccogliendo istanze, preoccupazioni, ma soprattutto stiamo registrando la volontà dei cittadini di trovare un modo per cambiare le cose. Il lavoro, d’altra parte, è un bene che riguarda tutti, proprio tutti, nessuno escluso. La raccolta firme che ci porterà poi alle urne ha come obiettivo proprio quello di rendere il lavoro dignitoso, stabile, sicuro e tutelato”.

“Abbiamo scorto negli occhi dei ragazzi anche la rassegnazione: alcuni temono di dover lasciare il territorio per cercare altrove un posto che possa garantir loro i diritti essenziali. A questi ragazzi rivolgiamo il nostro appello più caloroso: per il sud è un orgoglio e un vanto sapere che ci sono giovani eccellenze in ogni campo della cultura e del sapere e non permetteremo che la nostra meglio gioventù continui a emigrare in cerca di futuro. Il referendum è l’arma più efficace che abbiamo. Passate parola e unitevi a noi in questa battaglia per i diritti, per la vita, per il futuro del nostro Paese”.