C’era una volta la generazione “mille euro”. Quella del sogno Erasmus, della gavetta temporanea, dell’intanto comincia a sudare che poi il contratto arriva. Interminabili gimkane co.co.co. e quasi mai l’agognato traguardo. Ma in pochi anni si è riusciti a fare peggio, passando direttamente alla generazione “pochi spicci”. Quelli che non bastano per scavallare la seconda settimana, al massimo per procurarsi un biglietto low-cost e sparire oltreconfine. Pochi giorni fa l’Ocse ha sentenziato come gli stipendi italiani siano calati del 7,5% in un anno. Maglia nera in Europa. Ti aspetti allora un provvedimento choc per defibrillare il cittadino agonizzante, e invece nulla. Come quando ordini su Wish il salario minimo ma ti arriva a casa un pacco contenente una prepagata del valore di un caffè al giorno. Che rabbia quell’insostenibile leggerezza dell’essere al governo per fare solo danni.