Domenica di sangue sul lavoro. Due operai che erano rimasti gravemente feriti in seguito a infortuni avvenuti nei giorni scorsi, sono morti in ospedale. Uno a Napoli, l’altro a Piombino, in provincia di Livorno.

Dopo tre giorni di agonia morto operaio ustionato in azienda

È morto dopo tre giorni di agonia all’ospedale Cardarelli di Napoli l’operaio di 35 anni, di origini marocchine, rimasto gravemente ustionato in un infortunio sul lavoro avvenuto giovedì scorso, 6 novembre, in un’azienda florovivaistica di Eboli, nel Salernitano, nel rione Prato. L’uomo stava bruciando degli scarti di piante quando, per cause ancora in corso di accertamento, è stato improvvisamente avvolto dalle fiamme, riportando ustioni di terzo grado sull’80% del corpo.

Soccorso dai colleghi, era stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Battipaglia e poi trasferito al Centro Grandi Ustionati del Cardarelli, dove le sue condizioni sono apparse da subito critiche. Nonostante i tentativi del personale sanitario, il lavoratore è deceduto ieri, 9 novembre. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte dei Carabinieri della compagnia di Eboli per ricostruire l’esatta dinamica dell’infortunio.

A Piombino, morto operaio 64enne

Ricoverato in ospedale dopo un infortunio avvenuto il 31 ottobre scorso all’azienda Bertocci di Piombino, provincia di Livorno, un operaio di 64 anni è deceduto in ospedale l’8 novembre. La notizia è diffusa da una nota dei sindacati Fim, Fiom e Uilm. “Ci è stata confermata la triste notizia di un incidente mortale alla Bertocci di Piombino. Nei giorni scorsi erano circolate voci sull’accaduto; avevamo richiesto conferme ufficiali, ma, probabilmente a causa di indagini in corso, non abbiamo ancora ricevuto risposte – si legge nel comunicato –. In questa fase, la priorità assoluta è tutelare e sostenere la famiglia della vittima. Successivamente, sarà necessario capire le cause dell’incidente e chiarire eventuali responsabilità. Le nostre strutture – continua la nota – si riuniranno per condividere le informazioni disponibili e valutare le azioni da intraprendere. Ci stringiamo attorno ai famigliari, condividendo il loro dolore”, concludono i sindacati.