Venerdì 24 maggio, come da richiesta delle organizzazioni sindacali, si è svolto in Regione Emilia-Romagna l’incontro che riguarda il possibile licenziamento dei 135 lavoratori di Invitalia Spa controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Invitalia da 6 anni, con il contributo professionale dei 135 ingegneri e tecnici, sta contribuendo alla progettazione della ricostruzione post terremoto del maggio 2012.

All’incontro hanno partecipato l’assessore Palma Costi, il direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione dottor Enrico Cocchi, i rappresentanti dell’azienda Invitalia, dottor Antonio Migliardi e Giuseppe Galati e la delezione sindacale (Cgil Cisl Uil ER; Fisac Cgil – First Cisl – Uilca Uil Bologna e alcuni delegati dei lavoratori). In tale sede, l’azienda ha confermato la scadenza dei contratti a tempo determinato il 30 giugno, non prevedendo alcuna altra possibilità. 

La delegazione sindacale "ha ribadito l’assoluta contrarietà ai licenziamenti, rivendicando la continuità occupazionale finalizzata alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro e, conseguentemente, del processo di ricostruzione in atto. L’interruzione dei rapporti di lavoro infatti, comporterebbe il venir meno del contributo e delle professionalità dei lavoratori che in questi anni hanno consentito la rinascita economica delle imprese del cratere".

In tal senso, le rappresentanze sindacali "condividono quanto espresso dalla regione che l’interesse primario del commissario sia quello che la ricostruzione venga completata agli stessi ritmi garantiti in questi anni e con la medesima qualità, fino alla fine dello stato di emergenza, ad oggi fissato al 31 dicembre 2020. In relazione alla vicenda del personale, a supporto della ricostruzione fornita da Invitalia SpA, è pertanto nel pieno interesse del Commissario che venga garantita la continuità occupazionale di quelle lavoratrici e lavoratori con notevoli competenze ed esperienze acquisite in questi anni".

Cgil, Cisl e Uil "hanno quindi formalizzato l’esigenza di un diretto coinvolgimento del commissario delegato alla ricostruzione nei confronti del Governo, per un urgente provvedimento che garantisca la continuità occupazionale e la prosecuzione del processo di ricostruzione". Sul fronte sindacale, "abbiamo richiesto l’intervento delle segreterie nazionali di Cgil Cisl  Uil per l’apertura di un confronto urgente con il Governo, affinché si giunga ad uno specifico provvedimento risolutorio, come già avvenuto per altre situazioni di zone terremotate, consolidando gli attuali livelli occupazionali e garantendo la qualità della ricostruzione".