"Il nostro giudizio sulla manovra è negativo". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta la manovra economica del governo Meloni, intervenendo ai microfoni del Tg3. "In un contesto difficile come quello che viviamo - spiega -, si tratta di una manovra che penalizza i più poveri, aumenta la precarietà introducendo i voucher, premia gli evasori con tante forme di condono e attraverso la flat tax. Insomma colpisce ulteriormente i lavoratori dipendenti".

Il leader di Corso d'Italia prosegue: "Non si aumenta il salario in modo adeguato, così la gente continua a non arrivare a fine mese. Sulle pensioni, la legge Fornero non viene riformata anzi c'è un blocco di fatto nell'uscita. C'è un'operazione che modifica la rivalutazione delle pensioni tagliando. Per tutto ciò il giudizio è negativo". 

 

 

L'esecutivo inoltre non si confronta con i sindacati. "Abbiamo fatto le nostre proposte nell’unico incontro, ma al momento il governo non ci ascolta, non ci sono tavoli in cui aprire la discussione. Da parte nostra, abbiamo chiesto il cuneo fiscale di cinque punti sul lavoro dipendente, perché c’è una mensilità che è stata persa da recuperare. Abbiamo chiesto una riforma fiscale degna di questo nome. Vogliamo detassare gli aumenti salariali nei contratti ed eliminare i voucher, non reintrodurli". Allo stesso tempo, a livello complessivo, "crediamo ci sia bisogno di investimenti seri per costruire nuove politiche industriali".

Altro capitolo caldo la sanità, dove in manovra vengono allocati due miliardi di euro. Per Landini “la sanità pubblica è a rischio. Siamo di fronte a tagli, mentre la sanità ha bisogno di molti investimenti. Esattamente come l’istruzione. Noi chiediamo di tassare gli extra-profitti, perché i soldi ci sono ma bisogna andarli a prendere, senza colpire i poveri e facendo seriamente la lotta all'evasione".