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“Non è un compito nostro, ma del governo e del Parlamento. Noi facciamo il sindacato". A Rimini per la campagna #Backstage sui diritti dei lavoratori stagionali del turismo, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini risponde così ai cronisti che gli chiedono se sia meglio proseguire con l'attuale governo, affidarsi a uno tecnico o ritornare alle urne.
“È ora di chiudere la campagna elettorale – aggiunge –, è un anno che sono in campagna elettorale e il Paese sta andando indietro”. Dunque, sottolinea, “il punto è affrontare i problemi attraverso un piano straordinario di investimenti, una lotta vera all'evasione fiscale, 130 miliardi di euro di cui 35 di Iva, e al lavoro nero. Serve lavoro con diritti e tutele, non si può lavorare ed essere poveri. C’è bisogno di una legge di stabilità: come sindacati abbiamo detto al presidente del Consiglio e al governo di cambiare politiche economiche e sociali”.
Quanto all’iniziativa di oggi a Rimini dedicata ai lavoratori stagionali, “vogliamo mettere al centro il fatto che la qualità del turismo è legata anche alla qualità del lavoro e delle condizioni di chi lavora”, prosegue il segretario della Cgil parlando coi giornalisti prima di un evento dedicato al settore del turismo.
“Siccome esiste ancora molto lavoro nero, orari molto pesanti, vogliamo mettere al centro questa questione. Rilanciare il turismo nel nostro Paese significa avere alcune idee di investimento e politiche industriale che metta al centro il lavoro". Per Landini bisogna “applicare i contratti, cancellare i contratti pirata, fare delle leggi che garantiscano questi diritti. Bisogna chiedere al governo che faccia assunzioni negli organi che devono controllare. Un lavoro che non ha diritti non è un lavoro”.