In un periodo in cui la solidarietà sembra venire meno, due belle storie arrivano dal mondo del lavoro italiano. Negli appalti delle pulizie di un ospedale, le colleghe di una donna gravemente malata donano le proprie ferie per assicurarle lo stipendio. Stefania, lavoratrice madre all’Eurospin di Vinci e affetta da una grave patologia, è stata invece reintegrata sul posto di lavoro dopo esser stata ingiustamente licenziata. 

Questo accade in un Paese la cui economia è ormai stabilmente ultima in Europa. Le previsioni della Commissione Ue delineano infatti una situazione a dir poco preoccupante. Per la Cgil è “l’ennesima dimostrazione che non servono i condoni”. Anche sul fronte fiscale, Cgil, Cisl e Uil chiedono un intervento immediato per ridurre le tasse sui redditi dei lavoratori e dei pensionati, coloro che in questi anni sono stati i più penalizzati, e una vera lotta all’evasione fiscale”.

Ma nel mondo del lavoro italiano resiste anche uno spesso tetto di cristallo. Mentre dai mondiali di calcio femminile si leva il coro per l’equal pay, il Gender gap report 2019 rivela che in Italia c’è una differenza di 2.700 euro lordi pari al 10% in più a favore degli uomini rispetto alle donne. Continua poi il dibattito sull’autonomia differenziata. Una nota della Flc Cgil, durissima, boccia le intese sull’autonomia tra governo e regioni del Nord: “Tradiscono clamorosamente l’accordo sull’istruzione nazionale sottoscritto a Palazzo Chigi”. La Ces ha inoltre lanciato un appello al presidente Mattarella e al premier Conte per “fermare la propaganda del ministro Salvini sulla chiusura dei confini. 

Sul fronte delle vertenze, invece, nessun passo avanti c’è stato nel monitoraggio del piano firmato a settembre per ArcelorMittal. La segretaria della Fiom Re David ha detto: “Se non si risolve questo tema, è chiaro che è tutto in stallo. Né il governo, né l’azienda hanno dato risposte”. Nello stabilimento di Taranto, tra l’altro, un operaio è finito in mare incastrato nella cabina della gru crollata a causa di una tromba d’aria. Immediato è arrivato lo sciopero e la denuncia dei sindacati: “Da anni assistiamo a continui rinvii e mancanza di assunzioni di responsabilità da chi è deputato a garantire la sicurezza”. Sulla vertenza Alitalia, invece, la Cgil continua a chiedere un piano industriale credibile. 

I lavoratori tedeschi del Gruppo Riva, poi, sono scesi in piazza a Milano per la mancata applicazione del contratto collettivo di categoria negli stabilimenti di Horath e Treviri acquisiti nel 2017, mentre c’è stata l’ennesima fumata nera al ministero per la vertenza Manital, con momenti di tensione e disperazione al presidio dei lavoratori di Roma. In Calabria, intanto, i sindacati hanno lanciato l’allarme sulla sanità. Per Cgil, Cisl e Uil regionali la situazione è prossima al collasso.

Infine è lutto nel mondo sindacale per la morte di Bruno Papignani, storico leader della Fiom Emilia Romagna. Aveva lasciato il ruolo di segretario regionale lo scorso 9 maggio, quando una brutta malattia non gli permetteva più di svolgere il suo lavoro.

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