"Sono trascorsi tre mesi da quando Nidil Cgil nazionale ha fatto l'ennesimo appello al ministero dell'Istruzione chiedendo un nuovo incontro con i lavoratori dell'Istituto statale Sordi di Roma (Issr) per affrontare la loro difficile situazione, ancora oggi non è però pervenuta alcuna risposta dal Miur". Così Nidil, che spiega: "Da 25 anni i lavoratori e le lavoratrici dell'unico ente dello Stato a occuparsi di sordità, per metà persone sorde o con disabilità, sono vittime di un lungo precariato e del più assordante dei silenzi, quello dello Stato. Per anni, i lavoratori e le lavoratrici dell'Issr, tutti con contratti di collaborazione, hanno svolto in realtà funzioni essenziali per la sopravvivenza stessa dell'ente, ma ancora oggi non vedono riconosciuta la propria professionalità e il proprio ruolo. Oltre il danno di un lungo precariato anche la beffa: i finanziamenti previsti per legge fin dal 1997 (legge.59/'97) non sono mai arrivati e l'Issr si trova oggi in una gravissima crisi finanziaria che ne mette a rischio la sopravvivenza trascinando con sé i lavoratori e le loro famiglie". Il sindacato ricorda che "da sei mesi lavoratori e le lavoratrici Issr non ricevono né stipendi né contributi e ora sono ulteriormente privati della loro dignità perché costretti a operare a rischio della propria salute in un ente che non ha più neanche le risorse per accendere il riscaldamento e per garantire la piena attuazione dei protocolli di sicurezza anti Covid-19. Eppure, nonostante tutto, continuano a garantire attività essenziali per l'inclusione scolastica degli studenti sordi e delle loro famiglie".

Nidil Cgil nazionale denuncia quindi la perdurante 'sordità istituzionale' richiedendo l'erogazione di fondi per il funzionamento dell'ente e ribadisce con forza l'urgenza di un intervento in favore dell'Issr in assenza del quale sono a rischio: le attività e i servizi erogati in tutti questi anni in favore della collettività, e in particolare delle persone sorde, delle loro famiglie e degli operatori del settore socio-educativo; gli stipendi dei propri lavoratori e delle proprie lavoratrici le cui sorti, più che mai in questo momento, risultano legate a quelle dello stesso Istituto; l'esistenza stessa di un'istituzione con oltre 200 anni di storia". Il patrimonio umano e professionale rappresentato dall'Istituto statale Sordi di Roma non può e non deve essere dimenticato. In un momento in cui il Pnrr deve dare risposte alle esigenze di rilancio i lavoratori e le lavoratrici Issr constatano amaramente che il Governo continua a privilegiare gli interventi straordinari al lavoro quotidiano di chi da anni si assume l'onere di servizi essenziali per l'inclusione delle persone sorde, in particolare per le famiglie e per i giovani, di garantire corsi di formazione per le figure impegnate nell'inclusione degli studenti sordi e quelli di didattica specializzata rivolti agli insegnanti. Per queste ragioni, Nidil "annuncia una mobilitazione permanente fino al risolvimento delle criticità in atto e all'erogazione dei fondi necessari all'assolvimento degli obblighi retributivi e contributivi nei confronti dei precari e delle precarie storici dell'Issr, oltre che al rispetto di condizioni di lavoro dignitose per tutte e tutti loro".