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L’economia della Basilicata è stagnante. È quanto emerge dall’ottavo rapporto Ires Cgil, presentato oggi (martedì 30 dicembre) a Potenza, dal quale si evidenzia come nel primo semestre del 2025 la crescita si è contratta dello 0,1 per cento, a fronte di un significativo calo della natalità di impresa (-0,1 per cento, dallo 0,4 nello stesso periodo del 2024).
“Eppure il racconto fatto dal governatore Bardi nella conferenza di fine anno è del tutto diversa”, commenta il segretario generale Cgil Basilicata Fernando Mega, che ha partecipato alla presentazione assieme al direttore scientifico Ires Riccardo Achilli. “Si continua a raccontare – aggiunge – di un bicchiere mezzo pieno, ma a fronte delle nostre rilevazioni riteniamo che questo bicchiere sia completamente vuoto”.
I numeri
Una contrazione è stata registrata nell’export del primo semestre, rispetto al corrispondente periodo del 2024, risentendo delle difficoltà del comparto automotive (nel primo semestre del 2025 la produzione di auto è stata inferiore del 59,4 per cento) e dei primi effetti dei dazi introdotti dagli Stati Uniti.
Nei primi sei mesi di quest’anno anche il valore della produzione del comparto estrattivo - da cui dipende l’ammontare delle royalties agli enti locali lucani - sarebbe sceso rispetto al primo semestre del 2024. Nel terziario, al continuo calo del commercio, indotto da consumi deboli e ristagnanti, fa da contraltare l’incremento dell’attività turistica. Il comparto agricolo-agroalimentare ha registrato una crescita delle vendite sull’estero, analoga crescita hanno registrato anche le costruzioni, per effetto dell’espansione delle opere pubbliche legata al Pnrr.
L’andamento degli occupati è stazionario, mentre la crescita della cassa integrazione, legata soprattutto allo stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza), ha evitato un’ulteriore crescita della disoccupazione che, considerando anche i lavoratori scoraggiati, supera il 12 per cento della popolazione attiva lucana.
Più nello specifico, nel primo semestre 2025 l’export di autoveicoli, che costituisce il grosso dell’export regionale, cala del 7,8 per cento rispetto al medesimo semestre 2024. Tuttavia l’indotto di Stellantis mostra segnali di reazione, con un incremento del 156,5 per cento dell’export di parti e accessori auto.
























