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A Metaponto di Bernalda (Matera) una donna nigeriana è morta stamani (7 agosto) a causa di un incendio divampato in un capannone dove stabilmente vivono decine di migranti impegnati nella raccolta nei campi agricoli. Sul posto Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e operatori sanitari del 118. Dalle indagini in corso risulta che l'esplosione di una bombola carica di gas potrebbe essere stata la causa dell'incendio che è stato spento dopo quattro ore dai Vigili del fuoco, giunti dai vari presidi della zona: dei tre capannoni, uno - dove è stato trovato il cadavere - è completamente distrutto, gli altri due hanno subito danni minori. Nei capannoni dell'ex complesso industriale "La Felandina", i migranti vivono da anni in condizioni precarie.
“È inaccettabile che per la risoluzione di una questione aperta sul tema della sicurezza dei braccianti stranieri sul territorio lucano, si debba attendere il verificarsi dell’ennesima tragedia con la perdita di una vita umana”, commenta Angelo Summa, Segretario generale Cgil Basilicata, sulla tragica morte di una bracciante nigeriana avvenuta questa mattina all’alba nelle campagne del metapontino.
“La Cgil Matera – continua il segretario generale Eustachio Nicoletti – aveva già sollecitato l’intervento tempestivo delle autorità competenti, per consentite ai braccianti operati nel metapontino di poter lavorare in sicurezza. Dalle visite che i rappresentanti delle categorie avevano fatto, anche nella struttura della Felandina, erano state rilevate condizioni estremamente critiche, sia sul piano sanitario sia su quello della sicurezza sul lavoro”.
“Purtroppo la nostra denuncia – fanno eco Vincenzo Esposito e Michele Andriulli, segretari di categoria della Flai Basilicata e Matera – è rimasta inascoltata e oggi paghiamo le conseguenze dell’immobilità di una classe dirigente sempre più distante dai problemi reali del lavoro e della vita delle persone”.
“Nell’area del metapontino – riprende Summa – si registra una significativa presenza di lavoratori migranti durante tutto l’anno, per l’attività di coltivazione di diverse tipologie di prodotti ortofrutticoli. La questione rimane quella di affrontare in maniera adeguata il tema dell’attività lavorativa dei migranti in un’area ad alta necessità di manodopera. Per queste ragioni occorre assumere tale ed importante questione come priorità, con interventi strutturali per lo sviluppo del tessuto socio-economico regionale”.
“L’impegno a farsi carico della risoluzione del problema dell’accoglienza, con l’individuazione di alcune strutture dedicate e adeguatamente allestite, è oggi solo sulla carta e nessun passo avanti è stato fatto. L’accoglienza dei migranti agricoli stagionali è una problematica di grande rilevanza, che richiede un modello di integrazione che superi l’emergenza e la ricerca di soluzioni straordinarie", aggiunge il sindacalista.
La Cgil Basilicata chiede a Regione, Prefettura, Provincia di intervenire in coordinamento per attuare il già approvato e finanziato progetto di accoglienza nella provincia di Matera e in particolare nel Metapontino che permetterebbe di liberare il centro abusivo della Felandina e le relative condizioni disumane a cui sono sottoposti i lavoratori migranti.
"Prima di tutto viene il dolore che è priorità in una situazione complessa come questa, legata a un problema mondiale come quello dei migranti, che è gestito in primis dagli amministratori locali con pochi mezzi e tanti problemi da affrontare". Così all'Ansa il sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, ha commentato la tragedia. "Abbiamo da tre mesi una ordinanza di sgombero degli immobili, occupati da circa 500 persone, ma i tempi della burocrazia sono quelli che sono".