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Sono state 482, 13 in più rispetto al primo semestre del 2018, le denunce di infortuni mortali sul lavoro da gennaio a giugno. Lo rende noto l’Inail, aggiungendo che in totale le denunce di infortuni nel primo semestre sono state in tutto 323.831 (-0,2% rispetto al 2018) e che nello stesso periodo risultano in lieve aumento le patologie di origine professionale denunciate (+354 casi), pari a un totale di 32.575.
A fornire i dettagli è la sezione “Open Data” del portale Inail, nella quale si scopre che a livello nazionale i dati sugli infortuni mortali rilevati al 30 giugno evidenziano sette denunce in più rispetto al 2018 per i casi avvenuti in occasione di lavoro (da 331 a 338) e 6 in più per quelli in itinere (da 138 a 144).
Dalla analisi territoriale emerge che l’aumento dei casi mortali riguarda l’Italia centrale e meridionale, mentre a livello regionale spiccano i 16 casi mortali in più denunciati in Sicilia e i 20 in meno in Veneto. Da sottolineare anche la presenza di 9 incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 23 vittime tra gennaio e giugno dell'anno scorso e 18 nei primi sei mesi del 2019, queste ultime tutte in ambito stradale.
Le denunce di malattia professionale protocollate nello stesso periodi sono state 32.575, 354 in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione industria e servizi, da 25.161 a 25.767 (+2,4%), mentre sono diminuite in agricoltura, da 6.675 a 6.462 (-3,2%), e nel conto Stato, da 385 a 346 (-10,1%). A livello territoriale, l'aumento ha riguardato il Centro (+1,9%), il Sud (+0,3%), le Isole (+3,6%) e il Nord-Est (+0,4%). Il Nord-Ovest si distingue, invece, per un calo dello 0,6%.
In ottica di genere si rilevano 221 denunce di malattia professionale in più per le lavoratrici, da 8.644 a 8.865 (+2,6%), e 133 in più per i lavoratori, da 23.577 a 23.710 (+0,6%). In aumento sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 30.170 a 30.306 (+0,5%), sia quelle dei comunitari, da 674 a 766 (+13,6%), e dei lavoratori extracomunitari, da 1.377 a 1.503 (+9,2%).