Per la prima volta sotto lo stesso tetto. Dopo anni di difficile negoziato, tra rotture e riavvii delle trattative, mobilitazioni, scioperi e l’avvio di un contenzioso diffuso, i quasi 300 mila lavoratori della distribuzione moderna organizzata hanno finalmente un contratto nazionale di riferimento. L’intesa è stata firmata oggi (19 dicembre) da Federdistribuzione e dai sindacati di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs). È il primo ccnl per gli addetti delle imprese del commercio moderno, alimentari e non alimentari, operanti attraverso le formule della grande distribuzione, distribuzione organizzata/associata, catene di negozi, franchising, ingrosso, cash and carry e shopping on line.

Con un giro di affari superiore ai 65 miliardi di euro, la rete distributiva delle imprese associate a Federdistribuzione è costituita complessivamente da circa 15 mila punti di vendita, tra diretti e franchising, e raggiunge quasi il 30 per cento dei consumi commercializzabili. L’associazione datoriale, fuoriuscita da Confcommercio tra il 2011 e il 2012, rappresenta oggi i più noti marchi della grande distribuzione e della distribuzione organizzata, alimentare e non, tra cui Auchan, Carrefour, Esselunga, Leroy Merlin, Ikea, Pam, Panorama, Rinascente ma anche Coin, Decathlon, Despar, Metro, Ovs, Zara e diversi altri.

Il contratto – che avrà decorrenza dal 1° gennaio e scadrà il 31 dicembre 2019 – prevede, a integrazione dei 61 euro già riconosciuti, che entreranno nei minimi contrattuali, un ulteriore aumento salariale di 24 euro al 4° livello, riparametrato per gli altri livelli, riconosciuto dal mese di dicembre 2018 e l’erogazione di due “una tantum” rispettivamente di 500 euro lordi, a febbraio 2019, e di 389 euro lordi, a marzo 2020. Come spiega la segretaria generale della Filcams Maria Grazia Gabrielli, “risponde a molteplici esigenze, prima fra tutte quella di fornire un quadro normativo e salariale certo alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione organizzata, da anni privati di un punto di riferimento".

"Con questa firma – osserva la sindacalista – si contribuisce a una progressiva ricomposizione dell’assetto contrattuale del terziario, che si definirà ulteriormente con l’avvio della prevista fase di rinnovo dei contratti nazionali con Confcommercio e Confesercenti, scaduti rispettivamente nel luglio del 2018 e a fine del 2017, pur mancando ancora all’appello il rinnovo della distribuzione cooperativa. Il raggiungimento di condizioni omogenee, evitando discriminazioni salariali e normative tra lavoratori che prestano le stesse attività nel medesimo settore – conclude Gabrielli – continua a rappresentare per la Filcams una priorità, anche in coerenza con la piattaforma unica e unitaria presentata alle diverse controparti nel 2013”.