Fare il proprio lavoro ed essere “licenziato” per questo. Succede all’agenzia di stampa Nova. Protagonista della vicenda è Gabriele Nuziati che di mestiere fa il giornalista e, come tale, nello svolgere il suo lavoro fa domande, cercando di ottenere risposte. Peccato però che questa volta la sua domanda non sia piaciuta e per questo l’editore dell’agenzia Nova ha ritenuto opportuno interrompere la collaborazione.

Facciamo un passo indietro: il 13 ottobre Nunziati durante una conferenza stampa si rivolge alla portavoce della Commissione dell’Ue Paola Pinho: “Lei ha ripetuto più volte che la Russia dovrebbe pagare per la ricostruzione dell’Ucraina. Credete che Israele debba pagare per la ricostruzione di Gaza, visto che hanno distrutto quasi tutta la Striscia e le infrastrutture civili?”.

La risposta non è arrivata ma ci ha pensato la testata per cui collaborava a dargli il ben servito ritenendo la domanda “fuori luogo e tecnicamente sbagliata”. 

"Un episodio gravissimo di lesione dell’autonomia professionale, che evidenzia ancora una volta la necessità di maggiori garanzie contrattuali per i collaboratori, i più esposti a pressioni e ingerenze”, denuncia Stampa Romana a cui fa eco l’Ordine dei giornalisti: “Il Consiglio nazionale dell’Ordine ricorda che il ruolo del giornalista, indipendentemente dalle tutele contrattuali, è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite. Il Consiglio chiede quindi che il collega sia reintegrato in tempi brevi e a pieno titolo nel suo ruolo”.