La scadenza del contratto specifico deve aprire in Ferrari una nuova stagione di confronto e democrazia. "L'azienda ha sempre condiviso molto poco con Fca, oggi Stellantis, Cnhi ed Iveco. Oggi questa divisione è ancora più marcata dall'assenza di un progetto industriale con il quale, all’epoca, Fiat ha giustificato la forzatura di avere un proprio sistema contrattuale. L'azienda è l'unica ad avere anche una contrattazione aziendale". Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom Cgil e Stefania Ferrari, segretaria generale Fiom di Modena.  

Da parte sua, Ferrari "continua a ottenere risultati positivi economici e produttivi, grazie all'impegno delle lavoratrici e dei lavoratori, ma non redistribuisce abbastanza gli utili, se consideriamo le altre case produttrici del lusso". Mercoledì 19 ottobre a Roma le delegate e i delegati della Ferrari si confronteranno "sulla proposta che Fiom presenteremo all'azienda i cui punti focali saranno il salario, la sicurezza sul lavoro, la stabilizzazione dei lavoratori precari e la partecipazione democratica dei delegati e dei lavoratori. La scadenza del contratto - dunque - deve aprire un confronto che si ponga come obiettivo il sistema del contratto nazionale, anche in Ferrari”.