Nessuna cassa integrazione, ma direttamente il licenziamento dei 41 dipendenti. Questa la decisione della Favorit di Tito Scalo (Potenza), azienda leader nella produzione di cancelleria in plastica e controllata dalla francese Hamelin, comunicata ai sindacati alla fine della settimana scorsa.

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil denunciano “con fermezza il comportamento dell’azienda che continua a rifiutare l’attivazione della cassa integrazione straordinaria in deroga, unico strumento possibile per garantire un anno di protezione e consentire un percorso serio di reindustrializzazione e ricollocazione dei lavoratori”.

“Ci sarebbero tutte le condizioni per raggiungere questo risultato”, spiegano i segretari generali regionali Francesco Iannielli (Filctem Cgil), Massimiliano Mincuzzi (Femca Cisl) e Giuseppe Martino (Uiltec Uil): “Grazie al riconoscimento dell’area di crisi complessa, perimetro all’interno del quale ricade la zona industriale di Tito, sono stati attivati numerosi tavoli istituzionali, con il contributo determinante dei tecnici del Dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, che ha lavorato con grande impegno interfacciandosi con il ministero del lavoro e con l’Inps, oltre che con le stesse organizzazioni sindacali”.

Iannielli, Mincuzzi e Martino sottolineano che “la Favorit, incurante di questo percorso condiviso, oggi sembra voler ignorare la gravità della situazione, comportandosi come se potesse abbandonare lavoratori e territorio senza conseguenze, nonostante la Regione Basilicata abbia abbondantemente garantito sulla copertura finanziaria della cassa integrazione”.

Per i tre esponenti sindacali “la Basilicata non può permettersi l’ennesimo abbandono industriale. I posti di lavoro vanno difesi, come fu promesso pubblicamente dallo stesso amministratore delegato di Favorit davanti ai lavoratori, quando affermò che nessuno sarebbe stato lasciato senza tutele”.

Per queste ragioni, lavoratori e sindacati annunciano un presidio davanti alla Prefettura: “Facciamo appello a tutte le istituzioni, affinché un gruppo come la Gardenia, oggi Favorit, rispetti gli impegni assunti sul nostro territorio e non si comporti come se dovesse rispondere soltanto alle logiche e alle priorità del proprio Paese d’origine”.

I segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil così concludono: “L’Italia garantisce tutele occupazionali chiare e solide, e chi opera qui deve tenerne conto e rispettare lavoratori e istituzioni. Non accetteremo che promesse fatte in Italia vengano disattese per scelte prese altrove”.