Raggiunta nel pomeriggio di martedì 12 settembre l’intesa tra Electrolux e sindacati per evitare i 210 esuberi dichiarati dall’azienda di elettrodomestici. Dopo una lunga contrattazione a Bologna, per i 110 lavoratori della sede di Forlì e i 100 di Porcia (Pordenone) è stato definito un contratto di solidarietà che prenderà il via dal 2 ottobre. Nell’incontro si è posta l’attenzione anche sull’avanzamento degli investimenti per oltre 200 milioni di euro programmati dalla multinazionale svedese nei siti di Susegana (Treviso) e Solaro (Milano), per i quali i sindacati chiedono un tavolo di coordinamento.

Il contratto di solidarietà prevede la rimodulazione della produzione su turni di sei ore, mentre le restanti due saranno coperte dall’ammortizzatore sociale. La misura riguarderà a rotazione tutti i dipendenti addetti alla produzione nei siti di Porcia e Forlì e durerà, salvo proroghe, fino al 29 giugno 2024. L’azienda ha annunciato di voler fare richiesta del contributo pari a tre euro per ogni ora di solidarietà previsto dalla Regione Friuli Venezia Giulia per le imprese che si avvalgono della misura. La somma sarà interamente trasferita ai lavoratori, mitigando così la riduzione del salario determinata dall’ammortizzatore sociale.

La crisi riguarda però l’intero settore. È necessario l’impegno da parte del governo a garantire la sostenibilità del comparto, commentano i delegati di Fiom Cgil, Uilm Uil e Fim Cisl. Stretta fra l’aumento dei costi e il calo della domanda, la produzione di elettrodomestici rischia di calare ulteriormente, mettendo in ginocchio un settore strategico per l’economia nazionale.

Il commento dei sindacati

"Non c’era alternativa ai contratti di solidarietà per far fronte al pesante calo di volumi registrato da Electrolux”, ha dichiarato la segretaria territoriale Fiom Cgil Simonetta Chiarotto: “Una situazione che non immaginiamo possa modificarsi in meglio nell’ultima parte dell’anno. Anche alla luce di ciò l’apertura di un tavolo nazionale è assolutamente necessaria e urgente”.

Soddisfatto il coordinatore nazionale Uilm Uil Gianluca Ficco: “Con la sottoscrizione dei contratti di solidarietà abbiamo scongiurato i 210 esuberi e siamo riusciti a pattuire con Electrolux una più equa rotazione fra i lavoratori e un maggiore coinvolgimento dei delegati sindacali nell'utilizzo dell'ammortizzatore sociale”. La situazione del settore rimane grave: “Lo sforzo di impresa e sindacato da solo non basta più: occorre che l'Italia faccia sistema per preservare l'apparato industriale”.

Dello stesso parere Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim Cisl: “Chiediamo un tavolo di confronto al ministero delle Imprese per affrontare la crisi e capire quali interventi il governo può mettere in atto per sostenere la produzione e alimentare i consumi". Su Electrolux, fondamentale “continuare nel processo di riorganizzazione degli asset produttivi dei due siti, anche alla luce delle ipotesi di vendita a gruppi cinesi; l'ammodernamento e l'automatizzazione migliorano il prodotto e danno appetibilità industriale agli stabilimenti”.