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Una nuova tragedia sul lavoro si è consumata nella mattinata di lunedì 4 agosto, nella frazione Veternigo, a Santa Maria di Sala (Venezia). Due operai, di 23 e 30 anni, hanno perso la vita durante un intervento di pulizia all’interno di una fossa biologica situata in via Desnam. Entrambi sono stati ritrovati privi di vita sul fondo della vasca, utilizzata per la raccolta di residui organici.
L’allarme è scattato attorno alle 10: sul posto sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, i vigili del fuoco, i carabinieri e gli ispettori dello Spisal, il servizio per la sicurezza sui luoghi di lavoro. I soccorritori del Suem hanno tentato invano di rianimare i due lavoratori, ma per loro non c’era più nulla da fare. I vigili del fuoco hanno impiegato quasi un’ora per recuperare i corpi.
Secondo le prime ipotesi, non ancora confermate, le vittime potrebbero essere state sopraffatte dai gas tossici presenti nella vasca. Saranno ora i carabinieri, insieme ai tecnici dello Spisal, a ricostruire la dinamica dell’incidente e a verificare se le operazioni di sicurezza previste siano state rispettate dalla ditta incaricata dei lavori.
Il dramma si inserisce in un quadro preoccupante per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Nel 2024, secondo i dati Inail, le denunce di infortunio hanno superato quota 593.000, in aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A trainare la crescita sono soprattutto gli incidenti che coinvolgono studenti: 78.000 le denunce (+10,5%), di cui 2.100 relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto).
A livello europeo, l’Italia presenta un tasso di infortuni mortali pari a 0,87 ogni 100.000 occupati, inferiore alla media UE (1,26) e ai valori di Francia (3,35) e Spagna (1,53), ma ancora più alto rispetto alla Germania, che registra un indice di 0,61 (dati Eurostat 2022).