Elica è disponibile a sospendere il piano industriale presentato, che prevedeva 409 esuberi in Italia: è questa la buona notizia emersa dal tavolo svolto tra le parti e le istituzioni locali con il Mise nella giornata di mercoledì 30 giugno. “Ci sarebbe una disponibilità a iniziare un confronto con le organizzazioni sindacali sulle produzioni che sarebbe possibile trattenere o portare in Italia – spiegano in una nota Fim, Fiom e Uilm nazionali – anche perché la dirigenza aziendale ha comunicato che da pochi giorni Elica ha acquisito la società Dmc, diventando così leader del settore dei motori per la cottura”. 

“Riteniamo positivo l'atteggiamento dell’azienda, ma ribadiamo che insieme alla disponibilità al ritiro del precedente piano industriale è necessario che si confermi l’impegno dichiarato all’incontro, su nostra esplicita richiesta, di non procedere ai licenziamenti, rinunciando a qualsiasi azione unilaterale che metta in discussione posti di lavoro”.

L'esito del tavolo al Mise, per nulla scontato, arriva dopo una intensa mobilitazione, che ha visto i lavoratori di Elica impegnati in scioperi a scacchiera e singhiozzo che hanno sicuramente avuto un impatto importante. Per i sindacati comunque l'esito del tavolo è solo un punto di partenza per un negoziato. “L’obiettivo sindacale – spiegano ancora Fim, Fiom e Uilm - sarà scongiurare i 400 licenziamenti e rilanciare le produzioni italiane; per questo motivo chiediamo di discutere di un nuovo piano industriale prima di qualsiasi discussione su eventuali strumenti di gestione delle eccedenze”. Alle istituzioni i sindacati chiedono “pieno sostegno”,  non solo in termini di copertura di ammortizzatori sociali ma anche di “politiche industriali di settore”.

In ogni caso Fim, Fiom e Uilm si sono dette disponibili a una discussione di merito, ma restano pronte a “riprendere immediatamente le azioni di lotta qualora la direzione di Elica dovesse riprendere la esecuzione di un piano industriale inaccettabile sia per i lavoratori e sia per il territorio”.