"Un piano di assunzioni straordinario che vada oltre il turn over, insieme a risorse per il lavoro pubblico, nel suo complesso: dai contratti alla formazione, dalla stabilizzazione dei precari alla valorizzazione del personale". Queste, le priorità elencate dalla Fp Cgil, nel corso dell'audizione presso le commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera, nell'ambito dell'esame del ddl, approvato dal Senato, recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo.

Per il sindacato, il provvedimento in esame, "ancora una volta, come altre iniziative legislative precedenti, individua nelle misure di contrasto all'assenteismo una delle azioni principali di miglioramento dell'efficienza dei servizi erogati, evocando di nuovo l'immagine del lavoratore pubblico come uno degli elementi di maggiore criticità nelle pubbliche amministrazioni. In tal senso, vanno considerati gli strumenti individuati, come i sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza, una risposta retorica e populista per nascondere una vera difficoltà di capacità politica e di investimenti per cambiare davvero le pubbliche amministrazioni".

Manca, per la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici Cgil, "come previsto dalla normativa, il coinvolgimento dei sindacati nell'installazione dei sistemi di controllo; così come sulle assunzioni, le norme della concretezza non affrontano la situazione di grave carenza di organico immediata e di prospettiva che caratterizza il settore pubblico, anche in vista dell'impatto di quota 100 e dell'età media molto alta. Inoltre, andrebbe reintrodotto un margine di flessibilità nell'utilizzo delle graduatorie che verranno approvate dall'anno in corso, limitando, ad esempio, il numero degli eventuali idonei al 20% dei posti messi a concorso".

Infine, conclude la Fp Cgil, "per le pubbliche amministrazioni servono investimenti per un piano di assunzioni straordinario, che vada oltre il turn over, risorse adeguate per i salari, per la riqualificazione del personale, per la formazione, per la sicurezza e per la salute nei luoghi di lavoro, per la stabilizzazione dei precari, per il finanziamento del nuovo ordinamento e sistema di classificazione del personale. Insomma, per dare il giusto valore al lavoro pubblico, non serve un'altra legge contro le lavoratrici e i lavoratori pubblici".