C’è chi parla di partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alle scelte industriali e chi ha cominciato a praticarla. Cometa è il fondo di previdenza complementare dei metalmeccanici, stipulato da Fiom Fim Uilm e Federmeccanica, conta 25 anni di età e registra oltre 475mila iscritti, ben 26mila in più da inizio anno. Da lunedì al via uno sforzo formativo capillare.

Un viaggio nelle regioni

Si comincia il 6 novembre, si parte da Roma per un roadshow formativo, un ciclo di 15 incontri in tutta Italia con i delegati aziendali dei metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil. Obiettivo, raggiungere oltre 2000 delegati e delegate sindacali in tutto il territorio nazionale non solo per spiegare come funziona il fondo: quel che sta a cuore al presidente di Cometa, l’economista Riccardo Realfonzo, è illustrare sia le principali strategie di investimento che vengono realizzate con i soldi degli iscritti sia, e soprattutto, “raccontare l’innovativa politica di voto che realizziamo per sostenere i diritti dei lavoratori e la tutela dell’ambiente”.

Voto e partecipazione

Cometa si impegna a fondo per investire i 13 miliardi di risorse gestite in comparti dal diverso profilo di rischio e rendimento al fine di incrementare le pensioni dei lavoratori. E così facendo acquista pacchetti azionari di aziende di tutto il mondo, da Google ad Amazon passando per le medie e piccole. La vera e grande innovazione di Cometa è che, consapevole che i pacchetti azionari danno diritto a pacchetti di voti nelle assemblee delle società, partecipa alle assemblee societarie votando sulla base dei principi e dei valori “scritti” nel Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici.

Dalle parole ai fatti

Come sottolinea Realfonzo, Cometa è il primo fondo a muoversi in questa direzione: “Noi utilizziamo i pacchetti azionari che acquistiamo grazie ai risparmi dei lavoratori per votare nelle assemblee delle società. Votiamo per la crescita occupazionale, per maggiori salari, per la sicurezza sul lavoro, per le pari opportunità, per modelli di gestione aziendale trasparenti. E poi per il rispetto dell'ambiente”. Davvero una innovazione significativa che costruisce la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici e prova ad influire nelle strategie industriali.

Il valore della formazione

Il notevole successo registrato dal Fondo è l’adesione dei giovani. Da inizio 2023 oltre il 50% dei nuovi 26 mila iscritti sono giovani under 35, quelli che hanno più bisogno di costruirsi una integrazione previdenziale per garantirsi una pensione dignitosa. E questo successo è almeno in parte frutto della politica di impegno sociale del fondo e dello sforzo di formazione e comunicazione in atto. Da fine 2022 a marzo scorso il fondo ha messo in campo una intensa attività formativa rivolta ai delegati aziendali componenti l’Assemblea di Cometa, seguita poi da una intensa attività sui social che ha avuto come obiettivo quello di raggiungere i dipendenti delle piccole aziende, le meno sindacalizzate e quindi quelle in cui è più difficile “entrare”, dove è più scarsa la conoscenza dei vantaggi della previdenza complementare.

Si parte lunedì

Prima Roma e poi Lombardia e Piemonte per arrivare in ogni territorio. Gli incontri saranno introdotti da un cartone animato realizzato dal fumettista Luigi Segre che in quattro minuti racconta cos'è Cometa e in che modo si batte per un futuro migliore. Verranno spiegate le ragioni che rendono conveniente aderire al Fondo, sia dal punto di vista fiscale sia per gli l'extra di contribuzione che viene data dai datori di lavoro e che i lavoratori così non perdono, sia perché “Cometa difende i tuoi diritti”.

La vera innovazione

La partecipazione alle assemblee dei soci e l’esercizio del diritto di voto. Racconta il presidente di Cometa: “Abbiamo partecipato a quasi 150 assemblee dall'inizio dell'anno, votando secondo quelli che sono i principi fondanti del contratto dei lavoratori metalmeccanici. E abbiamo detto parecchi no, facendo pesare la forza delle azioni in nostro possesso. Qualche esempio? In Amazon, Stellantis e CNH abbiamo votato no alla politica delle remunerazioni perché c’è una eccessiva disparità tra le remunerazioni dell’amministratore delegato e quella dei lavoratori. In Apple abbiamo votato contro la conferma dell’amministratore delegato non solo per l’aspetto delle remunerazioni ma anche per i dubbi che permangono sulla piena libertà sindacale e sul pieno rispetto dei diritti nella catena dei fornitori. Invece in Novozymes abbiamo votato a favore perché rappresentanti dei lavoratori siedono in Cda”.

E così il Fondo per l'integrazione previdenziale dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccanici diventa anche uno strumento per una democratizzazione di quelle aziende i cui pacchetti azionari sono in parte nelle mani del fondo. Una vera rivoluzione che parte dalla previdenza complementare per avere aziende responsabili e sostenibili sul piano sociale, ambientale e di governance.