Un capocantiere di 79 anni – Cesare Dibitetto – è morto stamani (martedì 5 marzo) precipitando nel vano ascensore di un palazzo in corso di ristrutturazione nel centro storico di Terlizzi (Bari). L'uomo, residente a Giovinazzo, operaio molto esperto, era dipendente da tempo della ditta per la quale stava lavorando.

"È con cadenza quotidiana che ci ritroviamo a dover richiamare l’attenzione di governo, istituzioni, organi ispettivi e imprese su questa strage infinita, che vede cadere lavoratrici e lavoratori in una guerra non dichiarata che va assolutamente fermata: la sicurezza sul lavoro deve imporsi come priorità e come tema centrale nelle agende di tutti”. È il commento di Cgil Puglia, Camera del lavoro metropolitana di Bari e Fillea Cgil regionale dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro.

La tragedia è avvenuta durante operazioni di verifica dei livelli dell'ascensore prima di procedere al rivestimento. Il 79enne è caduto dal primo piano fino al piano seminterrato, in pratica quindi da due piani. È stato un altro operaio che si trovava sul cantiere ad accorgersi della tragedia.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Trani e i carabinieri. Presenti anche il coordinatore della sicurezza, il titolare della ditta, oltre che il figlio della vittima e il sindaco di Terlizzi Michelangelo De Chirico.

“Le dinamiche e le responsabilità di questo evento saranno accertate dagli organi competenti, ma pensiamo che a 79 anni si avrebbe diritto a una pensione dignitosa e non a essere ancora costretti a lavorare. Come parti sociali saremo in Regione Puglia venerdì 8 marzo, per un tavolo istituzionale fortemente invocato dopo la successione di incidenti mortali che si sono verificati Puglia nelle ultime settimane, per un confronto sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”, affermano la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigi Bucci, il segretario generale della Camera del lavoro di Bari, Domenico Ficco, e il segretario generale della Fillea Cgil, Ignazio Savino.

“Un tavolo al quale avevamo augurato - proprio perché avesse una funzione operativa - la presenza degli enti ispettivi, delle associazioni datoriali e delle rappresentanze sindacali, per definire strategie sul versante della prevenzione e della vigilanza, nonché della repressione per chi non rispetta le norme. Nella riunione indetta dalla Regione registriamo la mancata convocazione delle associazioni datoriali”, continuano.

Per i sindacati “servono investimenti seri per garantire salute e sicurezza sui cantieri e serve introdurre norme che ribaltino il luogo comune che vede la sicurezza sul lavoro come un costo: l’insicurezza sul lavoro deve diventare un costo insostenibile. Da tempo il sindacato confederale ha elaborato una piattaforma su salute e sicurezza con una serie di proposte”.

"Assistiamo da parte del governo al varo di misure inadeguate come la patente a punti per le imprese che, introdotta nelle modalità attuali, vede la possibilità di ‘recuperare’ punteggio utile a riprendere il lavoro dopo un infortunio mortale a seguito di norme violate con un semplice corso di formazione. Un’offesa alle vittime e al buon senso. Porteremo avanti le nostre proposte e la nostra mobilitazione perché si fermi questa strage quotidiana. A tutti diciamo: non perdiamo un minuto di più”.