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“Lavoratori considerati puramente numeri. Sostituibili, rimpiazzati quando il mercato lo richiede, lasciati a casa quando non sono più utili. È quanto sta accadendo all’Azimut di Avigliana (To), dove numerosi lavoratori somministrati, lo scorso 17 ottobre, sono stati invitati a lasciare immediatamente l’azienda, senza nemmeno terminare il turno di lavoro. Ma la storia non si è conclusa con il “licenziamento” dei dipendenti in staff leasing attivi nell’azienda leader nella nautica di lusso, perché ora la Azimut ha deciso di avvalersi del personale di una ditta esterna per garantire la consegna di alcune ordinazioni”. A denunciarlo il Nidil Cgil di Torino.
Il sindacato prosegue precisando che, pur riconoscendo la crisi in atto del mercato nautico di alta fascia, aveva criticato sia il metodo che le tempistiche delle cessazioni dei contratti. Lavoratori che, ricorda, hanno visto venir meno il proprio posto di lavoro, da un momento all’altro. La mancata attivazione degli ammortizzatori sociali da parte dell’azienda, che avrebbe consentito ai lavoratori somministrati di percepire l’Assegno di integrazione salariale, rappresenta un fatto grave. La proprietà ha deciso inoltre di non aprire lo stato di crisi, impedendo ai lavoratori di accedere a percorsi di formazione e ricollocazione previsti dalla Regione: “Il tutto a tutela dell’immagine aziendale e per non turbare il mercato!”.
“Quanto sta avvenendo in questi giorni all’Azimut è gravissimo, soprattutto per un’impresa che vanta un’immagine di prestigio al di fuori dei confini nazionali – afferma Danilo Bonucci, segretario generale NIdiL Cgil Torino –. Prima decide di licenziare, ora fa ricorso a forza lavoro esterna. Critichiamo fermamente e riteniamo inaccettabile la linea intrapresa dalla proprietà. Un giudizio, questo, espresso anche dalle Rsu Filctem Cgil interne. Solo ieri, in risposta a un’interrogazione in Consiglio regionale sulla Azimut, l’assessora al lavoro della Regione Piemonte confermava la disponibilità ad aprire un confronto con l’obiettivo primario di tutelare l’occupazione salvaguardando competenze e capacità produttive, come lei stessa ha dichiarato”.
Quindi Bonucci conclude che “dopo questo nuovo risvolto, è tempo di chiarire con l’azienda quale siano le prospettive occupazionali. Non possiamo accettare che la proprietà anteponga interessi esclusivamente di immagine alle condizione di decine di lavoratrici, lavoratori e famiglie. Il tavolo di confronto, a seguito della sollecitazione portata da NIdiL Cgil e dalla Cgil Torino, convocato dal sindaco di Avigliana, che si terrà nei prossimi giorni, sarà l’occasione di porre tutti i soggetti coinvolti di fronte alle proprie responsabilità”.






















