Lunga la lista delle associazioni che aderiscono alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per il 25 ottobre a Roma sotto lo slogan Democrazia al lavoro. “Per aumentare salari e pensioni, Per dire No al riarmo, Per investire su sanità e scuola, Per dire No alla precarietà, Per una vera riforma fiscale” sono i temi che il sindacato porta in piazza e che sono sottoscritti dagli aderenti, ognuno anche con le proprie peculiari motivazioni. Bastano pochi esempi per comprendere quanti siano i motivi che spingono alla mobilitazione. 

Anpi: “Democrazia in pericolo”

L’Associazione nazionale partigiani italiani parla, nelle sue motivazioni all’adesione, della “crisi sociale, attestata dalla esplosione delle diseguaglianze. C’è una deriva bellicista, comune all’intera Ue. C’è una crisi della democrazia, sul piano inclinato di una sempre maggiore propensione di comportamenti, decisioni e leggi autoritarie”.

Quindi l’Anpi, ribadendo “la natura antifascista della Repubblica e la necessità di difendere e finalmente attuare in modo pieno i principi costituzionali” appoggia la manifestazione per “invertire la pesante tendenza in atto , puntando sulla crescita della partecipazione popolare e dando una speranza di futuro al Paese”.

Stop Riarm Europe: “No all’economia di guerra”

La Campagna europea, che riunisce oltre 500 organizzazioni politiche e sociali tra le quai la Campagna Sbilanciamoci, Arci e Fondazione Perugia Assisi, fa sapere che sarà in piazza con la Cgil “contro il ricatto del riarmo”, “per dire no all’economia di guerra, alimentata nella legge di bilancio con 23 miliardi di spese militari in più nei prossimi 3 anni, e che, in base al Piano di riarmo Ue da 6.800 miliardi entro il 2035, lieviteranno in l’Italia fino a circa 960 miliardi nei prossimi 10 anni”.

Stop Riarm Europe ricorda come tali “risorse preziose saranno sottratte allo stato sociale e indirizzeranno le politiche economiche e industriali del nostro Paese verso una conversione bellica, continuando inoltre a finanziare il genocidio e l’apartheid in Palestina tramite la vendita e l’acquisto di tecnologia militare da Israele”.
“Invitiamo tutte e tutti a partecipare per dire no al ricatto del riarmo affinché nessuno sia costretto a scegliere tra il diritto al lavoro e la giustizia sociale e ambientale – concludono -. Un tranello simile a quello già sperimentato con la contrapposizione tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro e di cui abbiamo visto le drammatiche conseguenze”. 

Greenpeace: “Contrastiamo la crisi climatica”

Anche l’associazione non governativa Greenpeace che si batte per proteggere l’ambiente motiva la sua adesione alla manifestazione affermando che “nei documenti di bilancio del Consiglio dei ministri il governo Meloni prevede un aumento notevole delle spese militari nei prossimi anni, in linea con le richieste di Trump e della Nato, ma più armi non significa più sicurezza”.

Greenpeace chiede al governo “di lavorare per la pace, di fermare la corsa al riarmo e di investire in diritti, scuola, sanità e contrasto alla crisi climatica”.

Forum disuguaglianze diversità: “Basta bonus”

Il Forum fondato sette anni fa, tra gli altri, dall’ex ministro Fabrizio Barca, si rivolge invece al governo anche per sottolineare altre storture, legate alle proprie tematiche, affermando che l’esecutivo “non può continuare a pensare che erogare bonus monetari, peraltro simbolici e categoriali, sia un modo per affrontare il problema delle disuguaglianze sociali nel nostro Paese.

Una prassi che viene mantenuta nella totale sottovalutazione dell'entità delle crescenti disuguaglianze e del progressivo impoverimento, e della necessità di non trascurare un'adeguata infrastruttura di servizi sociali". È per questo che il Forum disuguaglianze e diversità ha deciso di aderire alla manifestazione del 25 ottobre a Roma insieme ad altre decine di associazioni, reti, organizzazioni non governative e di cittadini per dire “no al riarmo e sì alla giustizia sociale”.

Tutte le adesioni

Questa è la lista delle associazioni che hanno annunciato la partecipazione/adesione: Anpi, Arci, Sbilanciamoci, Forum Disuguaglianze Diversità, Rete dei Numeri Pari, Libertà e Giustizia, Libera contro le mafie, Global Movement to Gaza, UDU, Rete Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Link, coordinamento universitario, Unione degli Studenti, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Auser, Sunia, Federconsumatori, Coordinamento Democrazia Costituzionale, Greenpeace, Rete No Bavaglio, Rete Italiana Pace e Disarmo, Campagna Stop Rearm Europe, Asc - Associazione scenografi italiani, 100 autori Associazione dell’autorialità Cinetelevisiva, Anac Associazione nazionale autori cinematografici, AMC, Associazione Montatori Cinematografici, A.N.T.E.Pa.C Associazione nazionale truccatori e parrucchieri cineaudiovisivo, AFS Associazione nazionale autori della fotografia di scena, Asc, associazione scenografi, costumisti ed arredatori, Associazione socialisti in movimento