Le preoccupazioni che le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil avevano espresso nel corso dei mesi scorsi, sulla tenuta complessiva dei nuovi cambi di appalto nelle gare legate alle attività del “mondo” Enel, stanno trovando ampio riscontro. Nei primi incontri svolti relativamente alle gare “back-office e quality”, infatti, si stanno già palesando una serie di problematiche relative al numero di persone coinvolte, e alla volontà chiara di superare il principio di territorialità.
Il mantenimento della sede di lavoro all’interno del proprio territorio è un elemento cardine delle normative contrattuali previste dal ccnl Telecomunicazioni, confermato dalla prassi consolidata in decine di accordi sottoscritti nel corso degli ultimi anni, che hanno visto transitare migliaia di persone a parità di condizioni economiche e normative, mantenendo la propria sede di lavoro sul rispettivo territorio.
“Enel, che si è caratterizzata nel corso degli anni come una stazione appaltante seria ed affidabile – si legge in un comunicato sindacale –  mostrando grande attenzione alla tutela dei lavoratori operanti negli appalti di customer care, ha decisamente cambiato registro mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro in Italia”.
Sono circa 1500 lavoratrici e lavoratori, coinvolti nelle gare “back-office e quality”, di cui oltre 500 considerati “esuberi strutturali”, di cui la stessa Enel nega l'evidenza, e che rischiano di essere spediti a lavorare a centinaia di chilometri di distanza da casa. Stessa situazione per le attività di Enel X, dove 40 persone circa sono a rischio occupazionale, con un trasferimento a circa 500 km, che potrebbe essere operativo dal prossimo 1° dicembre.
Capitolo a parte merita la vertenza Mics a Catania. “Una vertenza deteriorata anche a causa di grossolani errori di valutazione da parte dei commissari giudiziali della Abramo – commenta il comunicato – che hanno frettolosamente ceduto le quote azionarie dell'azienda. Oggi, oltre 100 addetti, si ritrovano senza stipendio da mesi.

Se questo è il “nuovo corso di Enel”, secondo i sindacati il rischio di un dramma occupazionale che interessi migliaia di persone è sempre più concreto, e potrebbe avere effetti devastanti su innumerevoli territori. Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno già chiesto un incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy per scongiurare una crisi occupazionale devastante su tutti gli appalti del mondo customer di Enel, e nei prossimi giorni avvieranno le procedure di raffreddamento per lo sciopero in tutti gli appalti interessati.