“Ci aspettiamo un confronto a luglio sul piano industriale. Per noi è questo che fa la differenza: che investimenti si fanno, quali aerei si comprano”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel suo intervento al tavolo su Alitalia al Mise con la presenza del ministro del Lavoro Luigi Di Maio. “Per noi, oltre a zero esuberi e nessun taglio dei contratti – ha aggiunto –, serve capire che piano industriale stanno mettendo in piedi che non può essere fatto di tagli alla flotta". L'incontro, per il sindacalista, è stato "poco utile e anche un po' pericoloso perché non ci sono notizie certe sul piano industriale".

"Non c'e' stata alcuna novità - ha osservato- ci hanno detto che entro il 15 capiranno i soggetti interessati e ci faranno sapere. Tutto questo rafforza ancora di più lo sciopero indetto dalle categorie e offre un motivo in più per sostenerlo. Servono risposte e non perdere altro tempo. Serve una rapida conclusione della fase istruttoria, aperta da ottobre, e che si apra una discussione seria sul piano industriale".

Secondo quanto riferito da Di Maio nel corso dell’incontro sarebbero tre gli attori che si sono proposti per entrare nella cordata per il salvataggio di Alitalia: si tratta di Toto, Lotito, German Efromovich di Avianca. "Fs – ha ricordato – detiene circa al 35 per cento della compagnia, Delta tra il 10 e il 15 per cento, il Mef attorno al 15 per cento, lievemente superiore a Delta. La somma che dovrà essere restituita dalla gestione commissariale al Mef subito dopo potrà essere investita". 

Il ministro ha poi spiegato che da Atlantia non è arrivata alcuna manifestazione di interesse, lasciando però le porte aperte alla società e ha ribadito che "il 15 luglio si chiude, chi vuole presentare offerte lo deve fare adesso e uscire allo scoperto. E deve essere chiaro che la vicenda Alitalia non è una vicenda politica, ma un'operazione di mercato. Quindi chi vuole manifestarsi e uscire allo scoperto lo faccia e non pensi di usare altre leve. Non esistono pregiudizi, ma non si accettano ricatti".

Alitalia, riportano le agenzie da fonti sindacali presenti all’incontro, avrebbe in cassa 435 milioni di euro al 30 giugno e altri 150 milioni presso Iata. Sarebbero inoltre in aumento ricavi e passeggeri.