Salvare 181 lavoratori. Questo, il principale obiettivo dei sindacati impegnati nella vertenza della Italian Leather, la conceria di Monopoli (Bari), andata in sofferenza negli ultimi anni per via della crisi dell'automotive. Così facendo, grazie a un accordo, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil sono riusciti a ottenere un altro anno di ammortizzatori sociali, salvando l'azienda dalla chiusura.

La Italian Leather è specializzata nella produzione di pelli per auto (sedili, volanti, poggiatesta) destinate alle più importanti case automobilistiche mondiali, quasi il 90% del suo fatturato proviene dai mercati internazionali. La brusca frenata del settore dell'automotive ha fatto crollare le commesse, già messe a dura prova da due anni di pandemia.

La vertenza

Le difficoltà dell'azienda risalgono a ormai sette anni fa. La vertenza inizia nel 2016 con il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, dovuta alla crisi di mercato e produttiva, prosegue poi a partire dall'agosto 2018 con il contratto di solidarietà, durato sino al maggio 2020. Poi la cassa integrazione-Covid, quindi di nuovo la solidarietà dal 27 giugno 2022 al 26 giugno 2023.

Nel frattempo il Tribunale di Bari, il 4 maggio scorso, ha ammesso la società alla procedura di concordato preventivo. L'azienda aveva chiesto nel concordato una prima fase in continuità diretta, senza interruzione della produzione, e una seconda indiretta, cioè la prosecuzione dell'attività "previo intervento di un terzo potenziale acquirente".

I licenziamenti

Nel 2020 la Italian Leather aveva prospettato 80 esuberi (su 173 impiegati a tempo pieno, sei addetti part time e due in contratto di apprendistato), mettendo in campo iniziative per contenere la crisi; fra cui l'avvio di un nuovo business con la produzione di articoli di pelletteria. Ora gli esuberi sono scesi a 70, e per evitare il licenziamento collettivo azienda e sindacati hanno convenuto di prorogare fino al 26 giugno 2024 gli ammortizzatori sociali. In questo periodo la società non procederà a riduzioni del personale, ma c'è la possibilità di accordi mediante incentivi all'esodo.

Positivo il commento delle organizzazioni sindacali. "II primo obiettivo era di mettere in sicurezza i 181 dipendenti", spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: "È quello che siamo riusciti a ottenere, garantendo un altro anno di ammortizzatori sociali. Ma ora si deve centrare il vero bersaglio: trovare un acquirente per Italian Leather, che sappia rimettere in carreggiata l'azienda di Monopoli e garantire stabilità, lavoro e sicurezza ai dipendenti".

Il giudizio della Filctem Cgil

"Fino a qualche settimana fa erano tre le manifestazioni d'interesse, poi una è stata ritirata", afferma Saverio Fraccalvieri, segretario generale Filctem Cgil Bari. La prima proposta è di un'azienda calzaturiera leccese, mentre la seconda proviene "da una grossa realtà imprenditoriale del Nord Italia del settore automotive. Ora vogliamo sapere di chi si sta parlando e quanto l'offerta sia concreta". La proposta della seconda azienda, secondo le indiscrezioni, sarebbe il fitto di ramo d'azienda per 18-24 mesi; una proposta che non lascerebbe però soddisfatto il management dell'attuale proprietà. 

Saverio Fraccalvieri evidenzia che "a questo punto tutto rimane congelato fino al 26 giugno 2024. Abbiamo un altro anno a disposizione: non è poco, ma 12 nesi passano in fretta". E rileva che la Italan Leather "ha cercato d'individuare nuovi mercati e trovare nuove commesse, provando anche a consolidare il nuovo business di articoli di pelletteria per il settore della moda. Qualche risultato c'è stato, ma non abbastanza da salvare l'azienda. Le criticità sono rimaste, per questo ora serve un nuovo acquirente".