L’azienda foreste sospende per il maltempo le attività dei lavoratori forestali stagionali a tempo determinato, che proprio in questi giorni stavano per essere immessi in 3.500 al lavoro. Prima lo stop per i due giorni di allerta rossa tra lunedì e martedì. Poi una nuova comunicazione: il fermo si protrarrà fino a lunedì prossimo. Una decisione che ha fatto scattare la protesta dei lavoratori. Una delegazione di forestali, in autoconvocazione spontanea, ha occupato questa mattina la sala riunioni dell’ufficio servizi per il territorio (Ust) di Palermo in viale Regione siciliana 4.500. L’agitazione ha prodotto un primo risultato: domani i sindacati sono stati convocati presso gli uffici della direzione. E si valuterà la possibilità di farli rientrare al lavoro sabato.  

“La sospensione nei giorni di lunedì e martedì, se pur a malincuore, è stata alla fine accettata per un fatto di sicurezza. La sospensione unilaterale fino a lunedì, in assenza di condizioni del tempo che giustifichino un tale provvedimento, non ci sembra un atto accettabile. Sarebbe una serrata vera e propria senza alcun motivo – dichiarano il segretario generale Flai Cgil Palermo Dario Fazzese e la coordinatrice del dipartimento forestali Flai Palermo Enza Pisa –. I lavoratori sono pagati a giornata. In questo modo non solo si ritardano le attività ma le interruzioni dovranno essere recuperate entro l’anno e sarà difficile andando incontro ai mesi invernali”.

La Flai ha sollecitato con una lettera l’immediata ripresa del lavoro per tutti. “Per tutta risposta – aggiungono Fazzese e Pisa - è stato diramato un comunicato per ribadire che l’interruzione era prorogata fino a lunedì. A quel punto la decisione di occupare la sede, anche con l’arrivo di altre delegazioni da fuori, per rivendicare la ripresa dell’attività. Adesso esprimiamo cauta soddisfazione per l’apertura dimostrata dall’Ust con la convocazione di domani e l’impegno ad anticipare il ritorno al lavoro a sabato.  Aspettiamo la conferma. Rimane la preoccupazione per il principio unilaterale adottato, che causa la perdita di giornate di lavoro”.